Ucraina: emergenza rifugiati
La guerra in Ucraina costringe la popolazione a vivere sotto assedio, inerme di fronte ai bombardamenti, ammassata lungo le rotte per raggiungere i confini oppure in scantinati e rifugi dove sono stati sistemati giacigli di fortuna in attesa di un pasto caldo, di acqua potabile e di elettricità.
Il Coordinamento emergenze del Movimento dei Focolari, l’AMU e AFN hanno avviato una raccolta fondi per sostenere la Caritas-Spes Ucraina.
I fondi raccolti sostengono le azioni della Cartitas-Spe in Ucraina per cibo, medicinali e prodotti di igiene, supporto psicologico.
Gli aiuti sono forniti attraverso le Caritas parrocchiali e 14 mense che rimangono attive nelle zone di Kiev, Lutsk, Berdiansk, Kamenets-Podolsky, Zhytomyr, Charkiv, Leopoli, Odessa, Vinnitsa, e in varie città della Regione della Transcarpazia.
Mentre gli aiuti di prima assistenza iniziati nella fase iniziale dell’intervento stanno andando avanti, AMU, AFN e Caritas-Spes Ucraina hanno concordato l’avvio di una seconda fase dell’intervento di emergenza nel Paese colpito dalla guerra, assistenza sanitaria e supporto psicologico nella regione di Kyev, rivolto ai residenti e agli sfollati dalle regioni limitrofe.
Si tratta soprattutto di garantire visite mediche, esami diagnostici, consulenze mediche specialistiche, formazione alla prevenzione psico-fisica, in tre ambulatori fissi e in una clinica mobile che girerà nella regione.
Accoglienza in Italia di persone in fuga dalla guerra
Stiamo impiegando una prima parte dei fondi per le attività di accoglienza e assistenza agli sfollati interni. Grazie alle donazioni per l’emergenza ucraina, garantiamo un primo supporto anche ad alcune realtà in Italia che operano nell’accoglienza delle mamme e bambini in fuga dalla guerra.
A Cosenza, in collaborazione con l’Istituto di suore Minime della Passione e grazie al supporto di volontari nella zona, abbiamo potuto sostenere la prima accoglienza di 4 mamme e 6 bambini, che sono state accompagnate da una equipe multidisciplinare nel disbrigo delle pratiche burocratiche, nell’apprendimento della lingua italiana, nell’iscrizione scolastica dei bambini e in attività di orientamento sul territorio. Si è inoltre avviato un percorso di supporto psicologico di gruppo, per elaborare il trauma della fuga dal conflitto e del cambiamento di vita. Grazie al supporto di associazioni sul territorio e gruppi di volontari, si sono organizzate attività ludiche e ricreative a misura di bambino. Oggi alcune donne sono fuoriuscite dall’accoglienza, ma vengono ancora supportate per le diverse necessità che comporta una vita autonoma.
Abbiamo fatto molto, ma siamo solo all’inizio del percorso per ricostruire insieme anche a Voi, un futuro di pace!
Mappatura disponibilità all’ accoglienza