Sofia è una bella ragazza. Orfana, cresciuta in varie case famiglia e ultimamente a Man. Ha sperimentato tante difficoltà. A scuola, studiava ma non riusciva. Piangeva, scoraggiata. Grazie ad un amico, ha frequentato 4 sere a settimana il centro studi “Wê-Mun” e ha ritrovato fiducia in se stessa. L’impegno era consistente per lei, ma ci ha creduto fino in fondo, rifiutandosi di “barare” durante gli esami finché ha ottenuto la maturità che considera come una “ricompensa” dal padre del cielo per il suo lavoro e la sua onestà. Non avendo soldi per proseguire, ha prestato servizio presso una ricca signora, che ha riconosciuto in lei qualità e ambizione tanto che ha deciso di sostenere i suoi studi di diritto.

Virginia è la prima di 5 figli. Il suo papà ammalato non lavora. Sua madre vende cibo per nutrire la famiglia. Virginia si alza alle 5 del mattino per fare i lavori di casa prima di andare a scuola. L’anno scorso, non ha ottenuto buoni voti perché non riusciva a studiare a causa dell’impegno in casa. Quest’anno, sua madre ha deciso di iscrivere sua figlia a Wê-Mun. I suoi risultati scolastici sono migliorati.
Sofia e Virginia fanno parte del centinaio di giovani svantaggiati di Man, in Costa d’Avorio, che beneficano del nuovo progetto comunitario 4COWE- Wê-Mun, lanciato in Ottobre 2021 con l’appoggio di AFN. Wê-Mun promuove il loro successo scolastico e il loro sviluppo personale nella convinzione che la cultura sia essenziale alla crescita umana, allo sviluppo integrale e alla fratellanza universale. “Wê-Mun” significa in lingua locale “C’è posto” per studiare e per la fratellanza.
Il progetto si svolge a Man in un contesto di triplice crisi: scolastica, familiare e sociale. I giovani sono lasciati a loro stessi. I genitori sono assenti per lavorare e tanti sono analfabeti; le classi affollate… Tanti ragazzi non sanno leggere e scrivere e apprezzano questa opportunità di “Wê-Mun” che rappresenta per molti l’ultima chance.
Julia, una studentessa del primo anno della scuola media esprimeva la sua felicità di partecipare al progetto Wê-Mun appena avviato in ottobre, perché dall’inizio dell’anno scolastico c’erano stati diversi scioperi studenteschi, spesso anche con momenti di violenza che le avevano impedito lo svolgimento delle lezioni. Giovanni, il maggiore dei figli di una famiglia povera, con due genitori analfabeti, frequenta il quinto anno della scuola elementare ma ha ancora tante difficoltà a leggere e scrivere. A Wê-Mun, fa tanti progressi: “all’inizio, non sapevo leggere. Adesso, so leggere. E’ interessante; impariamo tante cose, anche attraverso il gioco”, dice con gratitudine.
Il progetto poggia su un gruppo di 15 professori ed insegnanti motivati: “ll progetto Wê-Mun mi permette di sviluppare nuove capacità e qualità che non avrei mai pensato di avere”, spiega Mr. Kouadio, il coordinatore delle attività. “Il progetto mi dà speranza e significato nel mio ruolo di insegnante», spiega Mr. Zie. Sono previsti percorsi di formazione per gli insegnanti e approfondimenti sulla pedagogia, lo spirito di fratellanza che si cerca di vivere nel progetto.
Mr. Yassoungo, un insegnante della scuola elementare, spiega: “Wê-Mun è un’esperienza multidimensionale. A livello umano, mi ha permesso di comprendere l’importanza di amare le persone senza pregiudizi e di essere solidali con gli altri. A livello professionale, Wê-Mun mi ha insegnato ad insegnare in modo diverso rispetto a una normale classe, attraverso un apprendimento più giocoso e meno stressante per il bambino. Culturalmente, Wê-Mun mi ha permesso di acquisire un metodo nuovo dove le decisioni vengono prese collettivamente. In sintesi, Wê-Mun è una grande esperienza umana, professionale e culturale per tutti gli insegnanti di Wê-Mun. »

Anche le famiglie vengono coinvolte. Quelle che possono, offrono un contributo finanziario meno costoso rispetto agli altri corsi privati e per le famiglie più povere è istituito un fondo di solidarietà. Si tengono degli incontri per aiutare i genitori nel loro ruolo di primi educatori accompagnandoli e sostenendoli nelle loro difficoltà. Una madre che ha una disabilità mentale è stata incoraggiata ed aiutata a iscrivere i suoi figli. Un altro genitore che non sa più cosa fare con i suoi figli e li picchia pur sapendo che non è la situazione giusta, ha potuto trovare ascolto.
Il team del progetto ha svolto anche un ruolo di prossimità con gli alunni, ad esempio, raccogliendo un bambino orfano sull’orlo della delinquenza. Uno studente che non andava più a scuola, ha ritrovato la motivazione; una studentessa incinta è stata sostenuta moralmente. Ci sono studenti orfani, in grande precarietà. “Sono felice di trovare uno spazio dove studiare e essere sostenuto come una famiglia”. Gli alunni sono sollecitati a vivere come una grande famiglia: dei quaderni sono stati offerti da alcuni ragazzi ad un alunno orfano. Un altro ha dato i suoi libri alla fine dell’anno scolastico per Wê-Mun mentre un giovane ha spontaneamente deciso di collaborare per tagliare l’erba dietro l’edificio, per evitare che i serpenti prendano posto.
Il progetto Wê-Mun ha ripercussione anche nelle altre scuole della città dove i professori prestano ulteriore servizio. Un insegnante ha spiegato che la formazione gli ha dato più pazienza con gli studenti per capire meglio i giovani, le loro difficoltà che vivono a casa. Ora dà loro qualcosa da mangiare quando ne hanno bisogno. Un altro ha deciso di parlare a scuola anche la lingua locale per essere compreso meglio dai ragazzi. Il progetto è servito anche di modello e di ispirazione ad un direttore di una scuola elementare a Daloa, una città a circa 3 ore di distanza. Forte dell’esperienza di Wê-Mun, ha creato un programma durante le vacanze per aiutare tutti gli alunni che non sanno leggere.
Nel progetto Wê-Mun si trova l’ambiente adatto per rafforzare nei ragazzi lo studio e i comportamenti responsabili e positivi. I risultati agli esami di Luglio 2022 sono stati buoni: il 71% dei ragazzi ha avuto un esito positivo per l’esame del terzo anno, superando la media nazionale; il 52% degli alunni ha superato l’esame finale, equivalente alla maturità, superando la media nazionale del +28%.
Questi giovani hanno sogni ed ambizione: “Vorrei fare il poliziotto per proteggere la mia famiglia e il mio paese dai pericoli. Per questo devo concentrarmi in classe e avere buoni voti in classe”; “ Vorrei diventare infermiera statale, per poter aiutare la mia famiglia. Nonostante le mie condizioni di vita, tengo la testa alta”; “Grazie a Wê-Mun, ho potuto avere un piano di studio e lavoro meglio. Mi piacerebbe iscrivermi alla facoltà di filosofia”.
Wê-Mun è il posto che permette a tutti questi sogni di germogliare e diventare realtà, grazie alla vostra generosità.
Anne-Claire Motte
Referente AFN 4COWE-Wê-Mun