Uno sguardo di autodeterminazione da Casa Ismaele
Sono trascorsi cinque anni dalla nascita di Casa Ismaele, 13 luglio 2017, e sono stati tanti i ragazzi che abbiamo accolto, ognuno di loro con il proprio bagaglio pieno di sogni, di riscatto e speranza di una vita migliore. Senegalesi, maliani, somali, nigeriani, bangladesi, egiziani, tunisini, marocchini, gambiani e tanti altri: tutti portatori di storie.
Storie diverse ma con un unico denominatore: cambiare vita!!
Riscattarsi lavorativamente ed economicamente per poter aiutare la loro famiglia garantendole cosi un futuro dignitoso.
Raccontano della loro infanzia, quasi sempre negata, della mamma, figura di riferimento, delle sorelline; parlano della loro famiglia con nostalgia ed affetto ed ogni successo raggiunto è per loro motivo di orgoglio. Durante le video chiamate con le famiglie d’origine, entriamo nelle loro case e vediamo i volti dei loro familiari che ci ringraziano; condividiamo con i ragazzi i momenti belli ed i momenti brutti, esperienze di vita, storie che ci appartengono perché diventano parte del nostro quotidiano.

Si parla tanto di migranti, di persone che invadono il nostro paese, in una narrazione populista e strumentale, ma ognuno di loro arriva con un vissuto, spesso doloroso, e con la speranza di essere considerato, essere ascoltato, essere accolto.
Dal momento in cui accogliamo il ragazzo, accogliamo anche la sua storia, la sua cultura che si integra con la nostra, arricchendola. Inizialmente, sono restii a raccontare della loro provenienza, si sentono giudicati e manifestano atteggiamenti di poca fiducia verso adulti sconosciuti. D’altronde, perché dovrebbero fidarsi di persone adulte quando sono stati proprio gli stessi adulti che in un certo senso li hanno privati dei loro diritti? È solo con il dialogo, con l’ascolto, con l’accompagnamento quotidiano che il ragazzo inizia a fidarsi, ed è in quel momento che inizia a raccontare di sé, della sua storia. Emerge allora il bisogno di dare un senso alle esperienze vissute ed è a partire dal racconto che si riesce a costruire passo dopo passo il proprio futuro.
Ogni qual volta che entriamo in contatto con la storia del ragazzo è un’esperienza unica e diversa, emotivamente forte, che ci proietta in una dimensione nuova, ci fa conoscere una realtà fino a quel momento sconosciuta ma
che diventa poi familiare. Tutti noi abbiamo un passato, un bagaglio che ci portiamo dietro, elementi di vita che rappresentano noi, la nostra identità, la nostra storia, che ci differenzia dagli altri e allo stesso tempo ci rende tutti più vicini.
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Scritto su “casa Ismaele Magazine” da Mariella Rende. Direttrice della struttura.