Il progetto Ilanthalir a sostegno dei bambini e ragazzi del Tamil Nadu in India ha raggiunto l’importante traguardo di 25 anni di attività.
“Il personale e i volontari si sono impegnati a fondo nella pianificazione e nell’esecuzione di questo evento commemorativo. – Ha commentato Padre Susai. Con la benedizione di Dio, siamo riusciti a ottenere i frutti del nostro duro lavoro. Abbiamo avuto l’apprezzamento di tutti coloro che hanno partecipato.”
Le celebrazioni si sono svolte a Trichy con la partecipazione di circa 1300 persone giunte dai villaggi più lontani e dal distretto di Dindigul. Presenti i bambini che studiano nelle scuole di Ilanthalir o grazie ai suoi contributi, ex allievi già affermati o ancora impegnati in studi universitari ma ormai sulla via di una realizzazione professionale, insegnanti, suore che curano alcuni centri e circa una cinquantina dei 170 sacerdoti della diocesi.
Tra i vari ospiti, tutti di alto profilo, anche Roberto Catalano, esperto di dialogo interreligioso, e docente presso l’Istituto Universitario Sophia che parla dell’evento sul suo blog “whydontwedialogue.blogspot.com”, evidenziando il valore della ricorrenza e l’azione sociale del progetto che ha visto nascere e crescere grazie all’instancabile impegno di Padre Susai, “sempre più umile ma anche cosciente della sua leadership – afferma Catalano -, e riconosciuto per la sua testimonianza di anni con sacerdoti e persone di religioni, caste e comunità diverse.”
Nel suo intervento alla conclusione del programma, Roberto Catalano ha ricordato quando 24 anni fa era passato nella parrocchia di Susai per inaugurare la prima casa di Ilanthalir nel mezzo di un villaggio. “Eravamo poche persone e sperse in un mondo così diverso. Oggi siamo mille solo rappresentanti di migliaia. Padre Susai ha avuto il coraggio di dar vita a un processo per il bene della comunità, al suo servizio. E’ come gettare un sasso in uno stagno. Non si saprà mai dove le onde possono arrivare”.






Era presente all’evento anche il ministro dell’istruzione del Tamil Nadu, Mahesh Anbil, originario di Trichy, che ha incoraggiato a continuare questa importante azione “per la formazione, la salute e il benessere della gente”.
Il partenariato tra Azione Famiglie Nuove e Ilanthalir è cominciato nel 1997 con il programma di sostegno a distanza “1INIT – India Ilanthalir”.
Grazie alla generosità di molti, solo negli ultimi 13 anni, AFN ha potuto donare, euro 1.597.168,74, contributi che permettono di supportare Ilanthalir nella realizzazione delle sue attività a favore di bambini, persone e comunità in condizioni di rischio, povertà ed emarginazione.
“Nel corso di questi 25 anni si è instaurato un rapporto di profonda collaborazione e di fiducia, avvalorato dai diversi incontri tra Padre Susai Alangaram e Anna e Alberto Friso, fondatori di AFN, presso la nostra sede. – Afferma Pietro Parlani presidente di AFN, nella lettera augurale scritta al progetto in occasione della ricorrenza. – Questo dialogo proficuo, ci permette non solo di coniugare nel progetto i valori della nostra mission, la famiglia, la fratellanza e l’attenzione ai diritti dei più fragili e vulnerabili; ma anche di creare ponti e legami di reciprocità in cui tutti, sia chi dà sia chi riceve, concorrono alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile”.
Oggi, attraverso AFN, 330 sostenitori provenienti da Italia, Stati Uniti e altre diverse nazioni europee, sostengono 340 bambini della comunità di Ilanthalir. I risultati di questo progetto si evincono dalle centinaia di testimonianze dei giovani che, iniziando ad essere beneficiari del SAD da bambini, sono stati accompagnati fino al conseguimento di un titolo di studio o di una specializzazione professionale.
AFN ha sostenuto le attività di Ilanthalir anche nell’ambito dell’emergenza COVID, in particolare attraverso l’invio di euro 14.928,26 per la distribuzione di pacchi viveri per 771 famiglie, kit sanitari e medicine per 500 famiglie. Inoltre, 34 donne hanno potuto frequentare corsi trimestrali di informatica, sartoria e ricamo.
“Una pagina e poche righe non bastano per riempire il puzzle di amore, fiducia e molte sfide, costruito in questi 25 anni di instancabile collaborazione. – Conclude Parlani nel suo messaggio augurale, auspicando “la gioia di poterci ancora incontrare su un percorso comune fraterno e solidale che è lo stesso dopo tanti anni e che oggi vogliamo rinnovare con slancio con ciascuno di voi e in particolare con il nostro caro Padre Susai di cui nutriamo tutti noi di AFN una stima profonda per il suo instancabile lavoro a favore dei più deboli. Auguriamo a lui e a tutti noi di poter avere ancora molti anni da dedicare agli ultimi e agli emarginati affinché quel grido di abbandono si riduca un giorno ad un sussurro di vittoria della pace sulla guerra e dell’opulenza sulla povertà”.