Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Cosa sono i centri antiviolenza ed a cosa serve il 1522.
Il 25 novembre è in tutto il mondo la Giornata contro la violenza sulle donne. Una celebrazione ed un reminder che deve far riflettere sul fenomeno del femminicidio, il quale purtroppo continua ad essere in aumento anche in Italia. Non accenna, infatti, a diminuire il numero di donne che subiscono ogni giorno maltrattamenti e aggressioni, che vengono abusate e uccise da chi continua a perpetrare una mentalità oppressiva patriarcale e criminale.
Nel nostro Paese, dall’inizio dell’anno, sono già 82 le donne uccise. Quasi tutte per mano di ex, parenti, compagni, mariti. Ed anche se il dato registra una leggera flessione rispetto allo stesso periodo del 2021, sono invece in aumento le violenze sessuali che salgono di quasi il 10% rispetto allo scorso anno. Portando il numero di vittime a più di 4400, in soli 11 mesi. Quasi il 30% di queste è minorenne e quasi il 62% dichiara di subire violenze in maniera perpetrata da anni.
Le richieste d’aiuto di chi ha subito violenza in Italia sono aumentare quasi del 25%. Un dato, questo, che fa riflettere riguardo la consapevolezza del fenomeno ed una maggiore presa di coscienza e coraggio da parte delle vittime, a denunciare.

A margine dei dati, per lo più sconfortanti, sul fenomeno e della retorica che spesso ne consegue; è importante cogliere l’occasione di una giornata come questa per fornire tutte le informazioni necessarie a chi è vittima di violenza al fine di poter mettere se stessa in condizioni di agire a propria tutela, anche attraverso gli strumenti che lo Stato fornisce.
È importante spiegare come funzionano i Centri antiviolenza e le Case Rifugio in Italia.
I Centri antiviolenza sono disseminati su tutto il territorio nazionale e svolgono attività di consulenza psicologica e legale. Nei centri si possono trovare gruppi di sostegno, sensibilizzazione e prevenzione tenuti da professioniste qualificate e volontarie dedite alla creazione di uno spazio sicuro.
In questi centri si raccolgono le storie, ci sono spot di ascolto, elaborazione dati. Molti forniscono anche percorsi di orientamento ed accompagnamento al lavoro, per favorire l’emancipazione economica delle vittime ed aiutarle a mantenere le distanze dagli ambienti tossici dai quali provengono.
Questi centri sono un aiuto concreto a tante donne ed ai loro figli, che stanno vivendo un momento di pericolo, spesso anche mortale.
Fondamentali sono anche le Case Rifugio, che altro non son se non alloggi sicuri per le donne che subiscono violenza e per i loro bambini. Queste case sono gestite da istituzioni ed associazioni, spesso collegate ai centri antiviolenza e sono, anche grazie alla tutela della privacy, un avamposto fondamentale per la protezione di chi si presenta negli spot alla ricerca di aiuto.
Esiste inoltre la possibilità di chiedere aiuto anche telefonicamente tramite il numero 1522.
A cosa serve e come funziona questo numero telefonico? Il 1522 è il numero antiviolenza e antistalking che le donne possono chiamare in qualsiasi momento per chiedere aiuto e consigli. Come per i centri antiviolenza, si tratta di uno spazio, anche se non fisico, protetto e sicuro. Accessibile gratuitamente H24. Giorno e notte.
Le operatrici del 1522 possono interagire con le vittime in 11 lingue diverse sia telefonicamente che attraverso una chat web ed App.
Questi strumenti di azione e prevenzione sono fondamentali per contrastare il sistema patriarcale di violenza di genere.
La ricorrenza internazionale di oggi ci obbliga a fare i conti con i dati numerici, che sono ogni anno sempre più impietosi e drammatici e che comprendono bambine, ragazze, donne di ogni età, razza, credo e cittadinanza.
Ricordare e prendere atto del problema, subito prima di agire è l’unico modo per porre fine e tentare di fermare questo cancro sociale.