Con l’obiettivo di offrire occasione di riflessione e di condivisione tra famiglie adottive, rinforzando le competenze genitoriali e costruendo una rete di relazioni e di sostegno, si è tenuto anche quest’anno il percorso formativo “Un abbraccio senza confini 2.0”, giunto alla seconda edizione.
Nato dal ricordo di Paola Rigo, mamma adottiva e operatrice di AFNonlus e dalla generosità di tante famiglie, il progetto organizzato dalla sede AFN Lazio, si è articolato in quattro incontri svolti in videoconferenza da marzo a giugno 2021. Filo conduttore: imparare a “Esserci” come genitori, per offrire a un bambino ferito una presenza di qualità e assicurargli quello che gli è profondamente mancato: protezione, comprensione, conforto e sicurezza.
L’ingresso di una nuova persona in famiglia crea lo sconvolgimento di un equilibrio al quale segue un nuovo assestamento che obbliga a una ridefinizione del proprio stile di vita, della modalità e dei ruoli all’interno del nucleo familiare. Per questo si è ritenuto opportuno nel primo incontro mettere a fuoco innanzitutto la centralità della coppia e la sua necessità di continua “manutenzione” e attenta cura. Nel secondo incontro è stato poi sottolineato come l’adozione evolva nel corso del tempo, per cui occorre che genitori e figli imparino continuamente a riallinearsi nell’attimo presente momento per momento. Un’altra sessione è stata dedicata all’adolescenza quale passaggio di crescita fondamentale sia per i ragazzi che per l’intero nucleo familiare. L’ultimo appuntamento ha approfondito la motivazione della ricerca delle proprie radici alla luce anche dei nuovi mezzi informatici a disposizione oggi.
“Crediamo che confrontarci sia indispensabile per aiutare concretamente tanti genitori e i “nostri” figli – sostengono Maria Daniela Lonano e Rita Caserta, rispettivamente psicologa e coordinatrice della sede AFN Lazio. – “In questo percorso abbiamo voluto rinforzare ancora di più l’idea che l’adozione consista in un patto reciproco, in cui ci si adotta continuamente a vicenda: i genitori hanno desiderio di un figlio e il bambino necessita di due genitori per essere finalmente figlio…desiderato, voluto, amato. In un percorso adottivo sono presenti molte gioie, ma anche diverse difficoltà, diventa indispensabile l’analisi dei risvolti psicologici, che ruotano attorno a tale processo. Si, perché la costruzione della genitorialità adottiva si presenta come un processo lungo che si snoda nel tempo, caratterizzato da dubbi, timori, angosce che la coppia si trova ad affrontare prima, durante, ma anche e soprattutto dopo l’arrivo del bambino. Nella genitorialità nulla è scontato: si conquista passo dopo passo. Non esistono genitori perfetti, ma vi sono genitori che devono riuscire a trovare dentro se stessi le risorse necessarie per accudire, crescere e finalmente tutelare il figlio che gli è stato affidato già provato dalla perdita di affetti e quindi deluso, arrabbiato, smarrito nei confronti degli adulti”.
Per le famiglie che hanno partecipato al percorso formativo, l’esperienza è stata molto costruttiva. “Gli incontri ci hanno dato notevoli spunti. – Hanno scritto Alessandro e Alessia di Trento. – Vogliamo continuare a partecipare a questi momenti di riflessione anche con la modalità di videoconferenza visto che ci sono le distanze da considerare… ”.
Matilde e Roberto di Firenze condividono: “Abbiamo apprezzato anche il momento della condivisione con le varie coppie, ognuna delle quali ha messo in luce una problematica che sta affrontando ed in alcune situazioni mi sono immedesimata, e questo mi ha dato molta forza. I consigli della dottoressa, il suo approccio e la serenità che ci ha trasmesso sono stati davvero preziosi per me e ne farò tesoro!”. Grazie a ciascuno di voi.!”. E ancora Stefania e Walter di Trento: “Abbiamo apprezzato molto la lettura delle testimonianze dei figli adottivi, davvero molto toccanti. E anche gli interventi dei genitori che hanno riportato le loro esperienze. Il ruolo di genitore, oltre ad essere meraviglioso, è anche sempre molto difficile soprattutto in periodi delicati della crescita dei figli biologici e sicuramente a maggior ragione di quelli adottivi che si portano dietro un bagaglio spesso pesante. Si fa del proprio meglio anche se è facile sbagliare e sempre lo si farà, per questo sono fondamentali l’aiuto e i consigli di persone preparate ed empatiche”. Da Roma Mara e Fabrizio scrivono: “Gli incontri formativi sono stati opportunità di riflessione e crescita soprattutto personale e genitoriale, un guardare oltre il “visibile” del quotidiano, un ricordare la possibile strada dell’amore incondizionato…”.
Ripartendo da tutto questo e da una forte motivazione a continuare a fare formazione per accompagnare le famiglie che desiderano mettersi in gioco nell’Amare con cura, concludono Maria Daniela Lonano e Rita Caserta – “ci diamo appuntamento al prossimo progetto formativo, che anche grazie alla generosità delle nostre famiglie si potrà sicuramente realizzare!”