100 studenti rapiti da una scuola nel nord della Nigeria.
Nella zona centrale dell’Africa, si affaccia nuovamente l’incubo dei “bambini soldato” e dei rapimenti di massa a scopo di estorsione. Questa volta in Nigeria dove un enorme numero di bambini che frequentano la scuola coranica Salihu Tanko è stato rapito da un gruppo di uomini armati.
Secondo fonti governative circa 200 bambini erano a scuola al momento dell’attacco. In molti sono riusciti a fuggire, ma almeno un centinaio è stato bloccato dal commando di rapitori.

Questi hanno iniziato a separare i bambini più piccoli dai ragazzi più grandi e hanno lasciato andare quelli tra i 4 e i 12 anni, rapendo gli abili a camminare e di età maggiore.
Questo rapimento arriva il giorno dopo il rilascio di 14 studenti, rapiti per 40 giorni, nello stato di Kaduna nella Nigeria del nord.
Cinque di loro non sono arrivati vivi alla fine della detenzione e sono stati “giustiziati” dai loro rapitori a scopo intimidatorio, per fare pressione sulle famiglie dei rimanenti e ricevere un riscatto.
Da tempo la pratica dei rapimenti di massa sconvolge le popolazioni centrafricane. Spesso i bambini vengono tenuti ostaggio allo scopo di ricevere un riscatto per la loro liberazione. Molte volte i maschi vengono venduti a gruppi armati che li trasformano in bambini soldato, mentre delle femmine si perdono le tracce. Si ipotizza che vengano vendute come schiave.
Da fine 2020 sono stati sequestrati 730 bambini e adolescenti. Nella maggioranza dei casi i bambini e le bambine vengono rapiti quando sono a scuola.
Il rettore della scuola Salihu Tanko, dove è avvenuto il rapimento di ieri, dichiara di aver “personalmente visto tra le 20 e le 25 moto con persone armate fino ai denti entrare nella scuola e andarsene con circa 150 o più studenti”.
Solo a febbraio di quest’anno nella stessa Nigeria, un episodio identico ha visto coinvolte circa 300 studentesse, che fortunatamente sono state tutte rilasciate pochi giorni dopo.
A dicembre del 2020 furono rapiti in 300 nella città di Kankara. Gli autori del rapimento in quel caso furono oltre 100 miliziani jihadisti di Boko Haram, che poi hanno liberato gli ostaggi dopo diversi negoziati con il governo.
Tristemente famoso è l’episodio del 2014, in cui sempre il gruppo armato Boko Haram, ha rapito 276 studentesse nella città di Chibok, nello Stato di Borno, nel nord-est del Paese.
In quell’occasione le dichiarazioni agghiaccianti del leader del gruppo terrorista, di voler vendere le ragazze come schiave, scatenarono l’opinione pubblica occidentale dando vita ad una campagna mediatica atta alla liberazione delle giovani. Purtroppo da allora solo un centinaio è riuscita a tornare a casa. Della sorte delle altre non c’è stata più notizia.
Lorenzo Fiorillo