Il 2020 è stato un anno particolare, che ha visto tutto il mondo impegnato a fronteggiare la grave pandemia di Covid 19. Una crisi che sta attraversando in maniera ancor più dura quei Paesi già fortemente provati dai conflitti e nei quali lo sviluppo sociale ed economico fatica a ripartire. In Siria, i nove anni di guerra hanno avuto effetti devastanti sulla società, a livello psicologico, economico e sociale. E nell’ultimo anno la situazione si è ulteriormente aggravata per l’emergenza sanitaria in corso.

Nella città di Homs, le attività del progetto Generazione di Speranza offrono ai bambini del quartiere di Bab el Sebaa e non solo, un luogo in cui ricominciare a sperimentare quelle attività quotidiane tipiche della loro età e a ritornare a piccoli passi verso una nuova normalità.
Le attività portate avanti dagli operatori del centro sono molte e nell’anno scolastico 2019/2020 hanno coinvolto 165 bambini e ragazzi, provenienti da famiglie sfollate da altre città e da famiglie che erano fuggite dal Paese durante il conflitto e pian piano stanno tornando nelle loro case.

Lezioni di vita: queste sono le attività più importanti, in cui vengono trasmessi ai bambini una serie di valori come l’autovalutazione, l’empatia, la negoziazione, saper affrontare i cambiamenti. Per imparare la cura di se stessi e degli altri, abbiamo svolto un’attività di educazione nutrizionale con i bambini e gli insegnanti.
lezioni di francese: notando le carenze degli studenti e il generale disinteresse, l’insegnante ha trovato il modo di aumentare la loro motivazione organizzando degli incontri individuali con gli studenti delle classi settima e ottava. L’insegnante si è concentrata sulle singole carenze, li ha incoraggiati nello studio e ha istituito una giornata libera come premio per chi consegue risultati migliori.
Supporto psicologico: anche le famiglie vengono supportate, per orientarle su come comportarsi con i figli e come aiutarli a casa. Tante madri hanno bisogno di supporto e questi incontri sono l’occasione per confrontarsi con l’operatrice. Molti progressi sono stati raggiunti anche durante le sessioni individuali svolte con i 10 bambini. Per tutti i bambini si tengono sessioni plenarie, mentre i casi che necessitano di maggior supporto vengono seguiti individualmente.
Incontri con la logopedista: prosegue il lavoro non solo con i bambini del doposcuola, ma sono state aperte le porte anche ad altri bambini. Infatti tanti bambini, a causa della guerra, hanno cominciato a presentare problemi di balbuzie o dislessia, atri hanno problemi fisiologici (alla lingua, o alla mandibola) ma i genitori se ne rendono conto quando i bambini sono già grandi e dunque ci vuole un lavoro riabilitativo più profondo. A febbraio gli studenti hanno finito gli esami del primo semestre e abbiamo condiviso con loro i grandi progressi e i risultati raggiunti.
A causa della pandemia, gli studenti hanno dovuto rimanere a casa ed evitare il contatto diretto con gli altri per la sicurezza di tutti. Tuttavia, non abbiamo tagliato il contatto fra noi e con i bambini. I bambini, anche attraverso i disegni, condividono con i loro insegnanti le loro notizie e quello che fanno a casa esprimendo la loro nostalgia per il dopo scuola.
Spesso gli operatori e gli insegnanti hanno fatto visita ai bambini e alle loro famiglie per far sentire la loro vicinanza anche in questo periodo difficile.
Si sentono per darsi a vicenda consigli per passare il tempo in casa in modo creativo.
Come ha fatto Tariq, un bambino che frequenta il centro, e che ha mostrato alle insegnanti un giocattolo che lui stesso ha costruito durante il proprio tempo libero, con dei materiali semplici trovati in casa. Il gioco è stato talmente apprezzato che Tariq ha deciso di costruirne altri per i suoi amici, non dimenticando lo spirito di gratuità e di reciprocità che nel centro ha sempre sperimentato.

Da fine Giugno a fine Luglio, per un mese, il centro Generazione di Speranza di Homs ha potuto riaprire le porte ai bambini e ragazzi, sempre nel rispetto delle regole di sicurezza e distanziamento. È stato un mese importante per gli studenti, che hanno potuto ripassare le materie e gli argomenti studiati durante l’anno, avendo anche un sostegno per colmare alcune lacune.
Inoltre, alle attività scolastiche si sono alternati anche momenti di intrattenimento e giochi, sempre nell’assoluta sicurezza. Purtroppo, dopo circa un mese il centro ha richiuso nuovamente, ma l’entusiasmo degli insegnanti e degli operatori e la voglia dei ragazzi e delle famiglie di non disperdere quanto si stava ricostruendo, permette ogni giorno di mantenere un contatto importante che tutti sperano presto possa tornare a essere dal vivo.

Questo progetto si inserisce all’interno del più vasto Programma Emergenza Siria portato avanti congiuntamente da AFN onlus, AMU onlus, e Movimento dei Focolari, che coinvolge, oltre alla città di Homs, le città di Damasco e Aleppo, con aiuti alle famiglie, supporto scolastico e sociosanitario per bambini e supporto a strutture specialistiche per bambini audiolesi.
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