Azione Famiglie Nuove
Generazione della speranza, il doposcuola di Homs

Generazione della speranza, il doposcuola di Homs

In occasione Giornata internazionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che si celebra il 20 novembre, AFN rilancia il suo impegno per i diritti dei più piccoli.
Troppi bambini continuano a morire ogni giorno perché non hanno cibo, acqua, cure mediche o non possono andare a scuola perché vivono in zone di guerra o perché sono costretti ad andare a lavorare.
In Siria ad esempio, la guerra ha avuto gravi ripercussioni sulla società, a livello psicologico, economico e sociale. Molte città  mancano di risorse umane ed economiche ed è molto difficile riprendere la vita di tutti i giorni. Ad Homs, lo spostamento di moltissime persone da quartieri bombardati verso altri considerati “sicuri” e la diminuzione del numero di professori, emigrati all’estero, ha portato a un sovraffollamento delle scuole e quindi alla mancanza di un accompagnamento adeguato per ogni studente.

Inserendosi all’interno del programma Emergenza Siria portato avanti da AFN in collaborazione con AMU e movimento dei Focolari,  il progetto “Generazione della speranza” si rivolge ai bambini di Homs offrendo loro uno specifico supporto formativo distinto per fasce di età dai 7 ai 12 anni.

Sono un centinaio i bambini che vengono accolti, cristiani e  musulmani, a cui si propongono delle attività in alternativa alla vita di strada, animate da un’ équipe di 12 insegnanti e personale vario. Il doposcuola accompagna i minori con  un sostegno educativo e scolastico relativo ai primi sei livelli delle scuole elementari. A quelli diversamente abili o con ritardi nell’apprendimento si offre un supporto psicologico e sociale.

Il programma garantisce  l’apprendimento dell’inglese, attività sportive e una materia che viene chiamata “Lezioni per la vita”. I bambini approfondiscono i valori umani e spirituali, imparano come si vive in società, cosa sono i diritti dell’uomo, cosa significhi rispettare l’altro, ma anche come vivere in famiglia, come gestire le amicizie. Il tutto attraverso giochi, storie e attività creative, tramite le quali i bambini possono esprimere le proprie idee e la propria personalità.
Spesso fanno fatica ad accettarsi tra di loro e instaurare relazioni costruttive. Si lavora dunque sull’accettazione della diversità, mettendo in evidenza il positivo che c’è negli altri.
I bambini vengono volentieri al doposcuola di Homs, sensibili al calore dell’affetto che ricevono al centro. Mentre il più delle volte le loro  famiglie sono smembrate a causa della guerra, qui ritrovano la voglia e la speranza di ricominciare.

Il sistema di insegnamento è basato sul dialogo, la fiducia e l’incoraggiamento. Gli insegnanti condividono le gioie e le sofferenze dei bambini, ponendosi a fianco dei genitori che man mano vedono i loro figli cambiare e  migliorare il loro comportamento a casa e con gli altri.
Um Mubacher, mamma di Mubacher, al termine dello scorso anno scolastico ha voluto ringraziare tutti per i grandi progressi  del figlio che soffre di difficoltà di linguaggio e di apprendimento, sottolineando lo spirito di fratellanza e di famiglia che si respira al centro tra  bambini e professori, il rispetto e l’amore reciproco. Pure Um Georges ha voluto ringraziare poiché il figlio  aiutato soprattutto dalla psicologa è riuscito a comunicare  con gli altri bambini e farsi degli amici.

“I bambini sono arrivati con tante sofferenze dentro, a causa della guerra, delle bombe, dei rapimenti, della morte, li abbiamo accolti come in una famiglia offrendo loro tutto il nostro amore e sostegno, camminando insieme passo dopo passo verso la pace, almeno nelle nostre rispettive famiglie.”  – Ha detto la direttrice del Centro di Homs Sandra Fares -“Vorrei ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato a vivere questa straordinaria esperienza, che ha fatto entrare un piccolo raggio di luce nel cuore e nella vita dei 100 bambini di Homs”.■

Giovanna Pieroni

Brochure doposcuola di Homs