L’attuale panorama adottivo vede l’ingresso in famiglia di minori sempre più grandi e con vissuti molto problematici; le situazioni adottive già concluse da tempo spesso evidenziano disagio e devianza sociale; la crisi economica ha ridotto la possibilità dei servizi pubblici di offrire diffusamente percorsi di sostegno. L’adolescenza associata al fattore di destabilizzazione del legame derivante dall’adozione, rende questo momento della famiglia adottiva estremamente conflittuale. Lo strumento della mediazione familiare si è dimostrato particolarmente efficace nell’accompagnamento. Si sciolgono vecchi e nuovi nodi nelle relazioni in trasformazione continua, in cui il tema critico dell’adozione si ripropone ad ogni tappa di crescita. Prevenire il fallimento adottivo significa ridare fiducia al legame familiare e impedire che ragazzi arrivati da tante parti del mondo per trovare una madre, un padre ed una società accogliente falliscano questo obiettivo.
Dal 2008 ad oggi EOS cooperativa sociale onlus in partnership con AFN (Ente autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri alle adozioni internazionali) ha realizzato diversi progetti di prevenzione del fallimento adottivo che hanno suscitato interesse pubblico per gli strumenti innovativi di cui si avvalgono e che nel tempo hanno dimostrato la loro efficacia, in particolar modo lo strumento della mediazione familiare. Dal 2013 è ente formatore, unico in Italia, per mediatori familiari specializzati nel conflitto della famiglia adottiva accreditato A.I.Me.F (associazione italiana mediatori familiari) con AFN sede di tirocinio.
La Fondazione “Tender to Nave Italia” (nata dalla collaborazione tra la Marina Militare Italiana e lo Yacht Club Italiano) ha riconosciuto la validità del progetto “RAGAZZI CORAGGIOSI” offrendo la possibilità alla nostra equipe composta da una mediatrice familiare, una psicologa/conduttrice di gruppi di messa in parola, uno psicoterapeuta, una conduttrice di gruppi di parola, un’arteterapista a 14 adolescenti adottivi di trascorrere una settimana a bordo del brigantino della Marina Militare italiana “Nave Italia” per un’esperienza unica.
Utenti del progetto saranno ragazzi adolescenti adottivi con percorsi di sostegno scarsi/assenti. Sulla nave si alterneranno momenti di vita marinara a laboratori finalizzati all’obiettivo del percorso. Ad esempio attraverso i Gruppi di messa in parola (GdP) condotti da mediatori familiari esperti in adozione si darà voce ad emozioni, paure che non elaborate accentuerebbero la conflittualità familiare. I GdP forniscono competenze per facilitare la risoluzione dei conflitti tipici dell’età. Diverse le loro storie drammatiche, l’adozione li accomuna. Vantaggi: esprimere conflitti in gruppo appare meno pericoloso; offre una funzione di identificazione e ci si può confrontare sulle strategie migliori. Il viaggio amplifica l’efficacia del gdp. Il primo viaggio i ragazzi lo fanno dal proprio Paese di origine a quello della famiglia adottiva. E’ il primo passo per la costruzione del legame foriero di paure per il futuro. Le attività marinaresche sono fortemente evocative: la vita di questi ragazzi è colma di nodi da saper stringere o sciogliere al momento opportuno.
Il progetto RAGAZZI CORAGGIOSI – che si svolgerà dal 19 al 23 giugno con imbarco dalla base militare di La Spezia e sbarco a Civitavecchia – del valore di 40.000,00 è cofinanziato da Fondazione Tender to Nave Italia, Eos e AFN. EOS AFN vorrebbero offrire l’opportunità di partecipare a questa esperienza ai ragazzi, senza che nessuno debba rinunciare per motivi economici. Per questo i promotori si impegnano a promuovere iniziative per raccogliere e fondi e donazioni. Chiunque ritenga di voler sostenere l’esperienza progettuale e dare a questi ragazzi, indipendentemente dalle possibilità economiche della famiglia, la possibilità di vivere una tappa di crescita preziosa in un contesto unico ed eccezionale può versare il suo contributo mediante bonifico bancario indicando nella causale “Conferimento a sostegno del progetto Ragazzi Coraggiosi Tender to Nave Italia.”■
Giovanna Pieroni