Da “L’adige ” del 4 settembre 2009Massimo DalledonneFamiglie Nuove per dare un futuro a chiè solo ed abbandonato. (Clicca qui per visualizzare l’articolo)Siè recentemente svolto in Val di Ledro l’incontro triveneto dell’associazione Azione per Famiglie Nuove Onlus (a cui si riferiscono le foto pubblicate in questa pagina). L’associazione, che ha le proprie radici nel Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich nel 1943, ha tra i suoi obiettivi quello di dare un adeguato sostegno economico, educativo, psicologico ai genitori e bimbi in Paesi emergenti, per prevenire l’abbandono e per offrire ai bambini concrete opportunità di sviluppo nella propria terra d’origine.Nel 2000 Azione per Famiglie Nuove ha inoltre chiesto l’autorizzazione ad operare per le adozioni internazionali, al fine di fare proprio l’appello di Chiara Lubich di «svuotare gli orfanotrofi» e di essere per le coppie adottive una risposta d’amore, accogliendole e sostenendole, anche nel tempo, nella loro scelta. L’associazioneè oggi presente in sei sedi nazionali edè operativa nei seguenti Paesi esteri: Brasile, Lituania, Polonia, Vietnam e Filippine, Colombia.Avere un figlio adottivoè aprire nella propria famiglia uno spazio non solo fisico, ma soprattutto mentale per l’accoglienza di un bambino o di una bambina, generato da altri, con una sua storia, e che ha bisogno di continuarla con dei nuovi genitori, per una seconda possibilità di vita. L’adozione internazionale permette di accogliere a far parte integrante della propria famiglia bambini di altri paesi, con cultura, lingua, tradizioni diverse. Per tutelarne i diritti, la normativa siè fatta più complessa, ma oggi offre in cambio la sicurezza sullo stato di abbandono del bambino, una più approfondita preparazione ed un migliore sostegno alle coppie.L’adozione internazionale ha conosciuto in questi anni un fortissimo sviluppo. Nel 1982 le adozioni di bambini stranieri pronunciate dai Tribunali per i minorenni italiani erano in tutto meno di trecento. Nello stesso periodo venivano registrate più di mille adozioni nazionali. La tendenza all aumento nelle adozioni internazionaliè stata costante, e ha visto nel 1999 l’ingresso in Italia di tremila bambini stranieri adottati, mentre le domande di idoneità all’adozione internazionale sono state più di settemila. La Convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionaleè il principale strumento per garantire insieme i diritti dei bambini e i diritti di chi desidera adottarli, e per sconfiggere qualsiasi traffico di minori che possa instaurarsi a scopo di adozione.L’Italia ha aderito a questo patto con la legge 31 dicembre 1998 n.476, le cui norme hanno modificato la legge 4 maggio 1983 n.184 e regolano ora la procedura di adozione internazionale. La prima tappa, per adottare un bambino straniero,è rivolgersi al Tribunale per i minorenni competente per il territorio di residenza. Una volta individuato il Tribunale, occorrerà rivolgersi all ufficio di cancelleria civile per presentare la “dichiarazione di disponibilità ” all’adozione internazionale. Solo dopo un articolata indagine condotta dai servizi degli Enti locali per conoscere la coppia e di valutarne le potenzialità genitoriali, il Tribunale dei Minori emetterà il «decreto di idoneità ». Solo in questo momento la coppia in possesso del decreto di idoneità , potrà rivolgersi ad uno degli oltre 60 enti autorizzati dalla Commissione per le adozioni internazionali. In questa fase la coppia puಠorientarsi verso un Paese tra quelli nei quali l’ente opera, partecipando ad incontri che hanno lo scopo di informare le coppie sulle procedure dei paesi in cui sono presenti, sulla realtà dell’adozione internazionale e di prepararli al loro futuro ruolo di genitori adottivi.La Festa di Santa Lucia di Bezzecca di Azione per Famiglie Nuoveè stata un’occasione di incontro tra i responsabili triveneti, guidati da Anna Vegliach, le famiglie ed i tanti bambini che sono giunti in Italia negli ultimi anni. Un momento di festa, di gioco e condivisione, ma soprattutto di confronto tra famiglie che hanno già concluso il lungo ed articolato cammino dell’adozione internazionale e quelle che. dopo l’ottenimento del decreto idoneità , stanno compiendo i vari passi per arrivare a questo importante gesto d’amore.L’ente Azione per Famiglie Nuove Onlusè attivo in Trentino dal 2002 presso la sede di Cognola di Trento al centro civico “Marnighe ” via Carlo e Valeria Juelg, 9 (tel-fax 0461-980104, e-mail adozioni.trento@famiglienuove.org). Nella sede trentina, dove operano la psicologa Marina Pampagnin, l’avvocato Francesca Lunardi, l’assistente sociale Daniela Forante e la segretaria Andrea Franch,è punto di riferimento per le famiglie di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige (clicca qui per le altre sedi in Italia).