Azione Famiglie Nuove

liberi per vivere il manifesto per la vita

E’ stato presentato il Manifesto “Liberi per vivere – Amare la vita fino alla fine “, promosso da Scienza amp;amp;Vita, Forum delle famiglie e Retinopera, e sottoscritto da varie associazioni e movimenti tra cui Famiglie Nuove.Il manifesto, vuole essere l’inizio di “una grande opera di coscientizzazione popolare sul tema della fine della vita ” spiegano i promotori. Sarà secondo gli organizzatori, un “grande momento unitario, di popolo che prelude all’esplosione di migliaia di iniziative su tutto il territorio italiano. Si tratterà innanzitutto di momenti di catechesi sulla vita, ovvero di profondo discernimento cristiano, ma anche incontri, eventi e confronti pubblici. “Pubblichiamo di seguito il testo integrale del Manifesto.LIBERI per VIVEREAmare la vita fino alla fineL’uomoè per la vita. Tutto in noi spinge verso la vita, condizione indispensabile per amare, sperare e godere della libertà . Il dramma della sofferenza e la paura della morte non possono oscurare questa evidenza. Chi sta male, infatti, chiede soprattutto di non essere lasciato solo, di essere curato e accudito con benevolenza, di essere amato fino alla fine. Anche in situazioni drammatiche, chiedere la morteè sempre bisogno estremo d’amore; solo uno sguardo parziale puಠinterpretare il disagio dei malati e dei disabili come un rifiuto della vita. Persino nelle condizioni più gravi ciಠche la persona trasmette in termini affettivi, simbolici, spirituali ha una straordinaria importanza e tocca le corde più profonde del cuore umano.Certo, la possibilità di levar la mano contro di sè, di rinunciare intenzionalmente a vivere, c’ਠsempre stata nella storia dell’umanità ; ma in nessun popoloè esistita la pretesa che questa tragica possibilità fosse elevata al rango di diritto, di un “diritto di morire “, che il singolo potesse rivendicare come proprio nei confronti della società .La persona umana, del resto, si sviluppa in una fitta rete di relazioni personali che contribuiscono a costruire la sua identità unica al mondo e la sua irripetibile biografia. Troncare tale reteè un’ingiustizia verso tutti e un danno per tutti. Teorizzare la morte come “libero diritto ” finisce inevitabilmente per ferire la libertà degli altri e ancor più il senso della comunità umana. Per chi crede, poi, la vitaè un dono di Dio che precede; come tale nonè disponibile, anzi esige la responsabilità dell’accoglienza da far crescere in tutti, fino alla fine. Infatti esistono malattie inguaribili, ma non esistono malattie incurabili. Solo la condivisione della fragilità restituisce a chi soffre la fiducia, e il coraggio a chi l’assiste.Autentica libertà per tutti, credenti e non credenti,è scegliere la vita e con essa il vero bene della persona e della società . Per questo sentiamo di dover dire con chiarezzatre grandi SàŒ:Sଠalla vitaSଠalla medicina palliativaSଠad accrescere e umanizzare l’assistenza ai malati e agli anzianie tre grandi NONo all’eutanasiaNo all’accanimento terapeuticoNo all’abbandono di chiè più fragileCome cittadini sappiamo che la nostra Costituzione difende i diritti umani non già come principi astratti, ma come il presupposto concreto della nostra vita cheè nello stesso tempo fisica e psichica, privata e pubblica. Mai come oggi la civiltà si misura dalla cura che, senza differenze tra persone, viene riservata a quanti, sono anziani, malati o non autosufficienti. Occorre in ogni modo evitare di aggiungere pena a pena, ma anche insicurezza ad insicurezza.Chiediamo che le persone più deboli siano efficacemente aiutate a vivere e non a morire, a vivere con dignità , non a morire per falsa pietà . Solo amando la vita di ciascuno fino alla fine c’ਠsperanza di futuro per tutti.