In Uruguay, una vittoria della vita con il veto alla legge sull’aborto.La decisione del Presidente, Tabarè Và¡squez, ha suscitato una vasta eco nel mondo della famiglia e di quanti operano per i diritti umani.«C’ਠun ampio consenso nel considerare l’aborto un male sociale che bisogna evitare. Non c’ਠdubbio che nei Paesi in cuiè stato liberalizzato, l’abortoè aumentato. Negli Stati Uniti, nei primi dieci anni dalla liberalizzazione, siè triplicato e la cifra si mantiene tuttora. Lo stessoè successo in Spagna». Queste le motivazioni del Veto, comunicate dal Presidente all’Assemblea Nazionale.Il Presidente continua dicendo che «la legge non puಠdisconoscere la realtà dell’esistenza della vita umana durante la gestazione, cosଠcomeè rivelato in modo evidente dalla scienza. La biologia siè sviluppata molto. Scoperte rivoluzionarie come la fecondazione in vitro e il DNA e la conseguente mappatura del genoma umano, mettono in evidenza che dal momento del concepimento c’ਠuna vita umana nuova, un nuovo essere umano. Al punto che i moderni sistemi giuridici – compreso il nostro – considerano il DNA la principale prova per determinare l’identità di una persona». E ancora che: « amp;lt;b amp;gt;Il grado di civiltà di una nazione si misura per come vengono protetti i più bisognosi. Per questo si deve proteggere maggiormente chiè più debole».Secondo il Presidente «à¨ meglio cercare una soluzione basata sulla solidarietà , promuovendo la madre e la sua creatura, permettendole di scegliere altre strade che permettano ad entrambe di vivere».Quanto avviene in Uruguay, ha sottolineato i valori promossi dal popolo delle famiglie, dimostrando che essi non possono essere questione di ideologie.