I lavoratori delle amministrazioni statali, tranne la scuola, potranno essere esonerati dal servizio cinque anni prima dell’età pensionabile, impegnandosi nel volontariato.Lo stato continuerà a versare il 50% dello stipendio, se lavorerà come consulente o il 70 %: nel caso in cui invece svolga in modo continuativo ed esclusivo attività di volontariato, opportunamente certificata, presso organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni di promozione sociale, ong che operano nel campo della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo.A stabilirloè l’art.72 del Decreto Legge del 25 giugno 2008, n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico “.Secondo Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia per le onlus, rappresenta “un segno importante di attenzione al terzo settore ” che potrebbe generare un effetto emulativo: “se lo fa lo Stato, perchè non lo possono fare le imprese private? ” “Si tratta di un provvedimento positivo e vantaggioso per le associazioni e Movimenti che operano nel campo della solidarietà sociale. ” -è il parere espresso dal Consiglio Direttivo di AFNonlus – “Certamente per quanto riguarda la situazione dell’economia italiana e della ristrutturazione del lavoro svolto negli enti pubblici, comporta un ulteriore costo per i contribuenti (quello dei cosiddetti âammortizzatori sociali’), ma auspichiamo che alleggerendo i propri organici e rendendo più professionale i vari apparati, nel medio periodo lo Stato otterrà dei consistenti benefici.Intanto, nell’immediato, accogliamo positivamente il bene âculturale’ del provvedimento che incrementa lo spirito di solidarietà , confidando che da questo discenda anche una crescita collettiva. “