Azione Famiglie Nuove

Progetto Sudar

In India, nello Stato del Tamil Nadu, distretto di Coimbatore, dal 1998 AFN collabora con l’associazione Shanti Ashram favorendo la promozione umana e integrale delle famiglie residenti in quelle terre attraverso il progetto di Sostegno a Distanza – SAD. Con l’obiettivo di offrire alle nuove generazioni un futuro diverso, dal 2008 la collaborazione si è estesa al progetto SUDAR focalizzato sui bambini affetti da HIV/AIDS.

SUDAR è un modello di assistenza e di supporto comunitario che mira a garantire lo sviluppo integrale dei bambini e dei giovani affetti da HIV/AIDS attraverso tre principali ambiti di intervento: assistenza sanitaria; rafforzamento delle capacità genitoriali; sensibilizzazione pubblica.

Il progetto si svolge interamente nelle strutture di Shanti Ashram. Presso l’International Center for Child and Public Health (ICPH), dove è attivo anche uno sportello per le consulenze, si svolgono regolarmente le visite mediche e la distribuzione di integratori, medicinali e sciroppi multivitaminici. Attraverso il Banco Alimentare, studenti e volontari raccolgono e distribuiscono alle famiglie bisognose pacchi viveri nutrienti e salutari. I giovani sono coinvolti nelle attività di volontariato al fine di maturare capacità di leadership e superare la condizione di isolamento generata dalla discriminazione pubblica. Il centro organizza e ospita workshop per giovani e genitori al fine di favorire la condivisione di esperienze e la diffusione di strategie di prevenzione. Shanti Ashram è inoltre attiva con partenariati locali e internazionali nella ricerca sull’HIV e in campagne di sensibilizzazione.

Il progetto SUDAR permette a circa 100 bambini e giovani nei villaggi di Coimbatore che vivono in condizione di estrema vulnerabilità, affetti da HIV oppure che hanno perso i genitori a causa della malattia, di ricevere un’educazione adeguata che combina il rafforzamento delle capacità alla promozione della salute e della sicurezza alimentare. Beneficiari diretti del progetto sono anche i genitori, nella maggioranza si tratta di sole madri o nonne, che attraverso il progetto ricevono una formazione professionale e accompagnamento educativo.

AGGIORNAMENTI SUL PROGETTO: