Siamo Sara e Davide e partecipiamo al progetto di Servizio Civile “Siate i Benvenuti II” nella sede di Casa Ismaele a Rogliano. Si tratta di un progetto che vede protagonisti un gruppo di minori stranieri non accompagnati seguiti h24 da un’equipe solida e competente pronta a dare il giusto sostegno pratico e morale ad ogni singolo ragazzo.
Per entrambi è stata un’esperienza nata dalla voglia di voler contribuire all’ educazione, all’inclusione e alla pace tra i popoli mediante azioni per la comunità e per il territorio. L’esperienza, sin dall’inizio, si è dimostrata un’importante occasione di crescita e di formazione personale.
Abbiamo iniziato il Servizio Civile a Giugno e subito ci siamo sentiti parte integrante “della struttura” grazie all’accoglienza ricevuta e alla fiducia che in ogni lavoro l’intera equipe ha riposto in noi. Per questo, forse, abbiamo sentito il progetto subito nostro. L’approccio con i minori è stato particolare: semplice e allo stesso tempo un po’ difficile; abbiamo cercato di improntarlo sulla fiducia, su un giusto grado di confidenza e sul rispetto reciproco.

In questi mesi abbiamo seguito i ragazzi nella quotidianità, nelle attività previste e inoltre abbiamo cercato di organizzare uscite e progetti tenendo presenti le loro passioni e i loro interessi, senza però distogliere l’attenzione da obiettivi fondamentali ed importanti come l’inclusione, l’educazione e la formazione per il loro futuro da buoni cittadini.
Giorno dopo giorno ci siamo resi conto di quanto minime esperienze possano arricchire sia noi che loro; a tal proposito io, Davide, porterò sempre nel cuore la giornata in cui, grazie ad una lunga e piacevole passeggiata nella natura, arrivammo alle “Cascate di Cannavina”, davanti alle quali i ragazzi rimasero incantati nel vedere tanta bellezza, e io rimasi colpito nel vedere tanta felicità e tanto stupore sui loro visi per un luogo che magari prima avrei dato per scontato.
Questa attività di servizio Civile ci ha messo alla prova su vari aspetti; ad esempio io, Sara, ho avuto il compito di seguire due ragazzi nella prima fase dell’alfabetizzazione. Mi sembrava un’impresa impossibile, ma nonostante ciò mi sono messa in gioco. È stato bello, motivante e soprattutto emozionante vedere i loro continui miglioramenti, il loro modo di esprimersi sempre più ricco e completo, la loro voglia di voler imparare e il loro modo di cercarmi ogni giorno con penna e quaderno in mano.
Siamo solo a metà percorso e possiamo ammettere che tutto questo ti cambia la visione della vita. Questa esperienza ci sta facendo capire quanto siamo fortunati e quanto, piccoli gesti fatti con il cuore, possano rendere migliore la vita di un’altra persona. Quanto questo possa far sentire importante chi lo riceve ma anche chi lo fa. Auguriamo a tutti un’esperienza come la nostra e speriamo che questo anno finisca il più tardi possibile.
Sara Spadafora e Davide Lionardi