Un’amicizia consolidata negli anni nel comune impegno per promuovere i diritti dei bambini, quella tra AFN e lo Shanti Ashram, organizzazione Gandiana Internazionale di Sviluppo che, da oltre 30 anni lavora nelle aree più povere e disagiate del Tamil Nadu in India. Fondata nel ’86 da Dr. M. Aram e Mrs. Minoti Aram, svolge un lavoro di rilievo a fianco di persone e comunità nella lotta contro povertà e disuguaglianze, attualmente presieduta dalla dott.sa Vinu Aram. Medico pediatra capace di dialogare con le istituzioni e con i più piccoli è membro della Conferenza mondiale delle Religioni per la pace. Ha conosciuto personalmente Chiara Lubich e collabora da tempo con i Focolari e con AFN. Ieri l’abbiamo incontrata presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo.
“Sono venuta per dirvi grazie perché tutto quello che fate, lo fate per i bambini. Insieme alla gratitudine, anche una richiesta: che possiamo trovare insieme la forza per fare un passo in più verso i bambini!
Come sta andando il programma?
Sono stati anni molto difficili per tutti noi, ma la pandemia non è ancora finita. In India per due anni le scuole sono state chiuse e i bambini si sono dimenticati come leggere e scrivere, come stare seduti in una classe. Penso che nei prossimi anni dovremmo fare ancora di più per i bambini. Ho avuto l’onore di lavorare col governo dell’India con il focus sui minori. E ho visto come la nostra conoscenza, la nostra esperienza, il nostro contatto con la comunità e la nostra leadership fa la differenza.
Quali i nuovi obiettivi?
Normalmente lo Shanti Ashram raggiunge 70.000 bambini, di questi il 70% sotto il livello di povertà. Il primo anno di pandemia abbiamo dovuto ridurre l’attività per il lockdown, ma quest’anno vogliamo raggiungere 100.000 bambini, sempre tenendo presenti tre punti essenziali: che il servizio offerto sia di alta qualità; sia raggiunto da chi ha più bisogno, e veda la partecipazione dei bambini stessi, quale esercizio pratico di leadership, di comunione, di unità.
Come siete impegnati attualmente?
Durante la pandemia, abbiamo scritto tanto, comunicando ad altri ad altri la nostra esperienza. Abbiamo anche sperimentato la benedizione dei bambini che ti fanno ricordare della meraviglia della vita. Stiamo coinvolgendo il governo e a questo proposito abbiamo una buona notizia, le famiglie con HIV che seguiamo col progetto Sudar e che supportate con il sostegno a distanza per la prima volta riceveranno una casa dal governo. Un bambino che avete sostenuto col SaD è arrivato al dottorato. Quello che fate per i bambini non è solo per oggi, ma cambiate la loro vita. Attualmente abbiamo in studio anche due nuove riflessioni: l’importanza del nutrimento spirituale per i bambini in un’ottica interreligiosa e l’impatto che il bambino ha sui genitori.
Una grande passione per questo lavoro…
C’è tanto da fare e a volte è stancante, ma personalmente trovo sempre nuova ispirazione nell’ascoltare i bambini. La loro voce, i loro occhi, muovono più delle parole. Ad uno recentemente abbiamo chiesto quale era il suo sogno mentre era sul palco durante una celebrazione: “Voglio essere un buon essere umano”. Mi ha colpito: non lo chiedeva ad altri, ma a se stesso!
30 anni di attività, quali aspetti sottolineeresti in base alla vostra esperienza?
Ci sono 4 parole molto importanti, cominciano con la lettera C: Competenza: occorre sapere cosa stai facendo; Compassione che supera la asimmetria quando aiuti le persone; Collaborazione: non ci può essere solo la responsabilità dei genitori, ma come dicono in Africa ci vuole un villaggio per crescere un bambino: il dottore, l’insegnante, la comunità … per cui è necessario collaborare. La quarta C è Committment: impegno. Il cammino di sostegno a un bambino è lungo, non si può iniziare un intervento e poi abbandonarlo. La struttura solida aiuta e l’impegno è una combinazione della mente razionale e della parte emozionale.
Hai ancora un messaggio che vorresti consegnarci?
Nel ringraziare Margaret Karram, presidente dei Focolari, le ho chiesto di dare priorità ai bambini perché questo è anche un supporto concreto per uscire dalla pandemia. Lo sto dicendo a tutti nel mondo, ovunque vado ed il mio messaggio è: “Step up verso i bambini!” Fate un passo in più verso i bambini.
Giovanna Pieroni