Azione Famiglie Nuove
Il diritto di provarci

Il diritto di provarci

AFN partecipa sabato 10 settembre al convegno “Il diritto di provarci” riflessioni sull’accoglienza e l’affido dei minori stranieri abbandonati, promosso da NOVA, LA MALOCA, AMI, AFN, INTERNACIONAL ACTION, LA CASA, MEHALA. Considerazioni e proposte degli enti nell’ntervista a Massimo Vaggi.

“L’adozione è una risposta efficace per rispondere alla piaga dell’abbandono, ma non basta”. L’Avv. Massimo Vaggi, presidente dell’ass. Nova, alla vigilia del prossimo convegno “Il diritto di provarci” (10 settembre 2022), evidenzia la necessità di promuovere il diritto di tutti i bambini e i ragazzi ad avere opportunità di accoglienza e di emancipazione.  

“L’adozione è una risposta a un piccolo contingente di minori abbandonati mentre abbiamo verificato in tanti anni di attività che non esiste una sola tipologia di abbandono. – Spiega l’avv. Vaggi – Se vivessimo nel mondo del calcio, ci sarebbe un abbandono di serie A, di serie B, di serie C. Il peggiore è quello che non dà prospettive, cioè che non dà opportunità di nessun tipo: quello dei ragazzi che sono troppo grandi per essere adottati, che hanno 13, 14, 15 anni; e quello dei ragazzini che sono portatori di difficoltà fisiche o psichiche, che li rendono molto poco desiderabili da una coppia che si avvicina all’adozione. Eppure sono minori, sono bambini. Portatori di diritti come tutti noi, bisognosi di vivere al meglio la loro esistenza”.

Da queste considerazioni, condivise da un gruppo di enti autorizzati tra cui AFN, prende il via il convegno che ha per focus l’accoglienza e l’affido dei minori stranieri in programma il 10 settembre 2022 a San Lazzaro di Savena (Bologna), promosso da: NOVA Odv ; International Action APS ; La Maloca Odv ; Mehala Odv ; Fondazione AVSI; AFN Azione Famiglie Nuove;  AMI OdV; Il Conventino; Amici Di Don Bosco; Istituto La Casa. LA LOCANDINA

“Siamo un numero notevole di enti autorizzati all’adozione, molti dei quali aderiamo al coordinamento OLA-Oltrel’adozione. – Afferma l’avv. Vaggi -. Ci siamo ritrovati su una riflessione comune che sostanzialmente evidenzia l’inadeguatezza degli strumenti attuali rispetto alle richieste che vengono dal mondo dei minori abbandonati. In questo ambito c’è l’affido internazionale, che al momento manca di una legislazione; c’è la promozione del diritto all’affido nazionale per i minori stranieri non accompagnati. Ci sono i protocolli di intesa per consentire l’ingresso in Italia dei minori che provengono da zone di guerra,  un fenomeno che sta esplodendo”.

Secondo il report del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al 30/06/2022 sono 15.595 i bambini e i ragazzi giunti soli via mare , o fuggiti da conflitti. Di questi ben 5.392 provengono dall’Ucraina, ma ci sono anche quelli che fuggono dalla Siria e da tanti altri Paesi con situazioni drammatiche alle spalle. Coloro che riescono a mettersi in salvo da morte, pericoli e violenze, vengono accolti in Italia in centri di accoglienza o in affido familiare.

“La legislazione che regola l’ingresso e l’inclusione dei minori stranieri abbandonati sul territorio italiano, legge 47/2017, – commenta l’avv. Vaggi –  è una buona norma ma dovrrebbe crescere la sensibilità di persone singole e famiglie all’accoglienza. Nel caso dei minori stranieri abbandonati negli istituti all’estero invece non c’è proprio una norma che regoli una qualsiasi forma di accoglienza e di affido internazionale. Come enti ci sentiamo interpellati, avendo la conoscenza,  l’esperienza e qualcosa da dire, almeno in termini di idee in un mondo che affronta un’esigenza che è di tutti i minori abbandonati, che ci dicono: cosa state facendo per noi?”

Quale proposta emergerà dal convegno?

“Pensando a loro, ossia ai minori abbandonati in condizioni di adottabilità, che stanno all’estero, negli istituti stranieri, che di fatto non possono sperare in un’adozione perché sono troppo grandi o hanno patologie che spaventano le coppie, la proposta è sollecitare una norma almeno nelle situazioni più semplici ed evidenti. Ossia l’accoglienza di un minore straniero abbandonato per ragioni di studio, cioè per consentirgli di studiare o per ragioni di salute, nel caso di minori con problemi fisici o psichici. Non si tratterà di una adozione piena, ma a fronte dell’impossibilità di offrire questo strumento almeno rispondiamo a una esigenza di emancipazione. Parlare di affido internazionale solleva aspetti delicati per cui occorre muoversi con attenzione per tutelare i diritti dei minori e la vita delle persone, ma  bisogna cominciare a pensarci contenendo e eliminando quei rischi attraverso meccanismi che non consentano di aggirare le norme sull’adozione”.

Si confronteranno nel corso del convegno persone di ampia esperienza e competenza su  queste tematiche. Tra i relatori, il  Dottor Vincenzo Starita, Vice Presidente Commissione per le Adozioni Internazionali; l’On. Elisabetta Gualmini membro della Commissione Affari sociali del Parlamento Europeo e mamma adottiva; l’ On. Paolo Siani, Vicepresidente Commissione parlamentare Infanzia e Adolescenza; la psicologa Tiziana Giusberti, responsabile del Centro Adozione Affido Accoglienza AUSL di Bologna, con una visione a 360 gradi sul panorama dei diritti dei minori; la Dott.ssa Caterina Brina, Resp. dell’accoglienza dei profughi ucraini Comunità Papa Giovanni XXIII.

Quale l’appello alle istituzioni?

“Rimbocchiamoci le maniche, cominciamo a far funzionare i neuroni e a riflettere sulle possibilità di offrire delle soluzioni per questi minori. Leggendo  i programmi elettorali – conclude l’avv. Vaggi –  non vedo quel gran fiorire di riferimenti ai loro diritti. Sarà perché  non votano e non sono in grado di far sentire autonomamente la loro voce, tanto meno i minori che vengono dall’estero. Ma noi ci auguriamo che questo convegno possa offrire spunti per una riflessione di qualità sul tema dell’affido internazionale, perché pian piano attraverso il dialogo si arrivi a una proposta che tuteli il diritto di tutti i minori all’emancipazione”.    

Giovanna Pieroni