Azione Famiglie Nuove
Ucraina: Sei mesi di guerra. Sei mesi di accoglienza.

Ucraina: Sei mesi di guerra. Sei mesi di accoglienza.

Il nostro impegno nel supportare la popolazione ucraina con interventi sia nel paese colpito sia in Italia, con un progetto di accoglienza rifugiati.

Dopo sei mesi dall’inizio del conflitto in Ucraina, molte cose sono cambiate. È cambiata l’attenzione mediatica sulla guerra, alla quale adesso, dopo mesi di bombardamenti, viene destinato solo un ritaglio di giornale. È cambiata la nostra percezione del conflitto, che ci toccava da vicino e che ha sconvolto l’opinione pubblica in modo del tutto nuovo, ma che adesso appare poco per volta sempre più lontano.

Quello che non è cambiato, è il nostro impegno nel supportare la popolazione ucraina duramente colpita dal conflitto, sia in loco, con interventi a sostegno del centro per sfollati allestito da Caritas Spes, nella regione di Ivano-Frankivsk, sia in Italia, attraverso l’accoglienza e il supporto alle mamme con bambini in fuga dalla guerra.

A Cosenza, in collaborazione con l’Istituto di suore Minime della Passione e grazie al supporto concreto di una rete di volontari e commercianti della zona, abbiamo potuto ospitare le donne con bambini che arrivavano dall’Ucraina, costrette a scappare dalla guerra. Inizialmente, il sostegno si è concretizzato nell’offerta di una casa, grazie alla messa a disposizione dei locali dell’istituto di suore, totalmente attrezzata per le esigenze dei nuclei, e dei beni di prima necessità.

Successivamente, abbiamo integrato la proposta di accoglienza con attività più specifiche e a misura delle donne e dei bambini. Grazie all’impegno delle professionalità che collaborano con AFN, abbiamo attivato un supporto psicologico, con incontri di gruppo una volta a settimana, al fine di far sentire le mamme in un posto sicuro in cui poter elaborare gli episodi traumatici vissuti. Le donne sono poi seguite nelle pratiche burocratiche di ottenimento dei documenti di soggiorno, nelle pratiche sanitarie e, per agevolare una effettiva inclusione nel territorio, si è attivato un corso di italiano per tutte.

Parallelamente si è proceduto con l’iscrizione a scuola dei bambini e con attività ricreative e ludiche al fine di far sentire tutti “a casa”.

Ad oggi le mamme ospitate sono 6 con 9 bambini di fascia d’età dai 2 ai 12 anni e tutte, nonostante la difficoltà del periodo, si dicono molto contente della loro permanenza a Cosenza e del rapporto con l’equipe che le segue.

“Si cerca di supportare i nuclei tenendo conto delle esigenze di ognuno, non tralasciando gli aspetti socio-relazionali che, per chi è stato costretto ad abbandonare la propria terra e la propria vita per un evento così drammatico, possono davvero fare la differenza per un’inclusione effettiva e un benessere emotivo – ci racconta Maria Rende, referente della sede AFN di Rende (CS) e coordinatrice delle attività in loco – a Luglio, proprio nell’ottica di far conoscere il territorio alle mamme e dare loro la possibilità di un momento di svago, è stata organizzata una settimana al mare, anche grazie all’ospitalità delle Suore Minime che hanno messo a disposizione una loro struttura in una località marittima.”

L’attenzione, oltre agli aspetti socio-relazionali, è concentrata anche sui percorsi di autonomia di ognuna di queste donne, attraverso colloqui motivazionali e ricerca di lavoro, grazie all’esperienza dell’equipe maturata nell’ambito del Programma Fare sistema oltre l’accoglienza, che da anni supporta i percorsi di autonomia delle persone in situazioni di vulnerabilità.

“Il lavoro non è semplice – continua Maria Rende – in quanto sono donne che hanno lasciato nel loro paese gli affetti più cari, di conseguenza spesso ci sono momenti di tensione, ed è per questo che è necessaria la supervisione degli operatori ed il supporto della mediatrice.

Sicuramente queste donne stanno ricevendo una accoglienza sana, fatta di relazioni, di attenzioni. Sono loro stesse che lo dicono e spesso ci ringraziano con la preparazione di cibi ucraini”.

A soli sei mesi da un conflitto che ancora non vede la fine, abbiamo avuto la possibilità di supportare concretamente queste donne e bambini arrivati in Italia, attraverso un progetto strutturato e mettendo in campo tutte le risorse necessarie, grazie soprattutto a tutti i sostenitori che hanno risposto al nostro appello, mettendo a disposizione risorse economiche e disponibilità all’accoglienza, e a tutti i volontari che a Cosenza si stanno impegnando per favorire la permanenza delle mamme e dei bambini ospiti.

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