Ci sono sogni che neanche le bombe possono annientare. Lo penso ascoltando la storia di Jean e Viviane che, ad Aleppo nel 2005, hanno avviato il progetto di un istituto per bambini sordi che resiste anche agli attacchi della guerra.
Da 10 anni ormai si continua a combattere in Siria. Migliaia le persone uccise, ferite o costrette a lasciare la propria casa. Città e villaggi trasformati in macerie. Il 90% delle persone è in condizioni di estrema povertà, la pandemia si diffonde mentre il sistema sanitario è ridotto ai minimi termini. AFN – Azione Famiglie Nuove, in collaborazione con AMU, offre sostegno alla popolazione attraverso il Programma Emergenza Siria “Semi di Speranza”, declinato in progetti di Assistenza socio-sanitaria; Sostegno al reddito delle famiglie; Educazione e formazione per ragazzi. Tra questi, la scuola EHIS ad Aleppo per bambini sordi.
La sordità è un problema diffuso in Siria e poiché le scuole pubbliche e private non sono attrezzate per ammettere i bambini sordi, molti di questi sono abbandonati a se stessi. L’istituto E.H.I.S. (École d’Habilitation et d’Initiation pour les Sourds) rappresenta un servizio di eccellenza dove si insegna il linguaggio dei segni e si assicura ai bambini audiolesi l’apprendimento del programma scolastico nazionale insieme a specifiche terapie riabilitative per acquisire le funzioni auditive e di rieducazione ortofonica. I bambini sono così messi in condizione di sostenere gli esami statali e conseguire la licenza, il che rappresenta per loro una concreta opportunità di inserirsi nella società.
Questa scuola è nata per iniziativa di Jean e Vivien, che vivono ad Aleppo ed hanno 4 figli. “Marc è nato con una sordità abbastanza grave”. – Raccontano. “Da quando abbiamo saputo di questo disturbo, ci recavamo regolarmente in Libano perché venisse curato nel miglior modo possibile. Finché è nato un sogno: fondare un istituto per bambini sordi nella città di Aleppo. Nel 2005 abbiamo iniziato con 2 bambini ospitati. Non avevamo niente. La sera del primo giorno per pura provvidenza abbiamo ricevuto 2 sedie e 2 tavoli, ma alla fine di questo primo anno erano già 9 i bambini. Il numero è aumentato di anno in anno. Erano soprattutto bambini poveri, provenienti da famiglie numerose. Nel 2011 è scoppiata la guerra, la situazione ad Aleppo si è fatta drammatica. La gente si chiedeva come riuscire a resistere. Tantissime famiglie sono fuggite in Libano e in altri paesi europei. “Ci siamo chiesti ‘cosa facciamo?’, senza nessuna entrata come avremmo potuto proseguire? Andar via, voleva dire buttare in aria tutto, distruggere i nostri sogni, soprattutto mandare per strada i nostri amatissimi bambini. E abbiamo deciso di rimanere”.

L’istituto aperto 16 anni fa con 2 bambini, attualmente ne ospita 90 e altri 45 sono i beneficiari esterni alla scuola. Sono sia cristiani che musulmani e frequentano il ciclo della scuola materna, delle elementari e delle medie, affiancati da 27 insegnanti e 4 assistenti. Concluso il percorso scolastico all’EHIS, i ragazzi sono perfettamente in grado di inserirsi nelle scuole secondarie pubbliche al pari di tutti gli altri. Vi sono macchinari per la diagnosi precoce dei problemi dell’udito e l’individuazione delle protesi adatte ad ogni singolo caso; si svolgono lezioni individuali di ortofonia seguite in remoto dai genitori che imparando possono proseguire il lavoro a casa. Vi sono laboratori di pasticceria, cucina e catering per offrire ai più grandi opportunità di lavoro.
“Con la guerra abbiamo corso grandi pericoli – concludono Jean e Viviane. – I bombardamenti sono arrivati anche sul nostro edificio. Per questo, a un certo punto ci siamo chiesti se chiudere ed emigrare, perché era troppo pericoloso. Avevamo già i biglietti aerei, ma a un certo momento ci siamo guardati negli occhi, e tra le bombe che cadevano, davanti a Dio, abbiamo strappato i biglietti e deciso di restare. Per questi bambini!”.
La pandemia ha creato ulteriori difficoltà per lo svolgimento delle attività della scuola EHIS. Ma le lezioni riprese in ottobre, vanno avanti come i corsi di aggiornamento e formazione per gli insegnanti. Sono stati distribuiti sterilizzatori in tutti i reparti e messe in sicurezza le mascherine trasparenti per tutti i bambini e gli insegnanti, realizzate in maniera tale da non impedire la lettura labiale.
La grande richiesta di adesioni alla scuola pone oggi la necessità di ampliare gli spazi. Tante le necessità e le difficoltà, ma l’impegno, la motivazione e il coraggio non si arrestano, per garantire a tutti i bambini il diritto a un’ istruzione di qualità.
Giovanna Pieroni