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L'importanza della memoria.

L'importanza della memoria.

“È AVVENUTO, QUINDI PUÒ ACCADERE DI NUOVO: QUESTO È IL NOCCIOLO DI QUANTO ABBIAMO DA DIRE” (Primo Levi)

La “memoria” è fondamentale. Importante. A differenza del ricordo non rappresenta solo un’immagine di qualcosa che è stato, ma ne fissa nell’umanità l’idea, generando cultura, conoscenza e alimentando riflessione.

La memoria fa sì che la storia narrata attraverso quell’idea non si ripeta.

L’esistenza stessa di una giornata dedicata alla memoria deve servire alle donne e agli uomini per ricordare che ogni volta che una persona viene discriminata o perseguitata a causa della propria identità, colore della pelle, vissuto, classe sociale, religione, orientamento sessuale o provenienza; quella storia si ripeterà. Anche se non dovrebbe ripetersi mai.

Lo scopo non è solo ricordarci che l’essere umano ha la capacità di generare orrore ma che l’umanità ha la possibilità ogni giorno di abbandonare quella capacità. Emanciparsene. Far si che non si rigeneri. E può farlo tenendo assieme identità diverse e interdipendenti, soggettività differenti. Può farlo accogliendo il prossimo. Aiutandolo. Rendendolo parte della propria vita. Assicurando che i suoi diritti potranno essere sempre i propri. Abbattendo i muri dell’ego e le velleità del suprematismo. Non arrogandosi mai il diritto di stabilire cosa è “normale” e cosa “superiore”.

Oggi l’orrore della #Shoah, quello specifico orrore, di quel periodo, rappresenta sì il passato, ma se commettiamo lo sbaglio di archiviarlo pensando che non potrà mai tornare, rischiamo che questo invece ritorni. Possiamo essere certi che tornerà.

Il nemico principale della cultura è la facilità con cui può essere dimenticata, messa da parte. E l’assenza di cultura genera violenza. Oggi, nella #giornatadellamemoria è fondamentale ricordare la violenza che fu, anche per poter individuare la violenza che ancora ci circonda.

Ogni volta che assistiamo a manifestazioni di intolleranza, molestie, razzismo o discriminazione contro comunità che si basano sull’origine etnica, sociale o religiosa. Assistiamo all’assenza di cultura e alla nascita della violenza.

È importante ricordare che l’olocausto è avvenuto nel quasi totale silenzio collettivo. E che tardivamente l’umanità si è resa conto di quanto stesse succedendo. Di questo, come di altre cose, dobbiamo fare tesoro,  per riuscire a non ripetere quel silenzio.

I conflitti moderni generano masse di rifugiati e migliaia di migranti. Centinaia di persone migranti, in queste settimane sono bloccate nella neve in Bosnia e al confine con la Croazia. Sono senza acqua potabile, assistenza medica e cibo.

Queste persone, che ieri affogavano nei nostri mari, oggi muoiono congelate ai confini Europei.

Una giornata come quella di oggi deve imporci di aprire gli occhi di fronte la banalità del male che cerca di ripetere se stesso.

Non dimenticare è il dovere di tutti noi. Evitare che si ripetano gli orrori del passato è la nostra chance di evolvere come esseri umani. Dobbiamo scardinare la logica del muro e del filo spinato. Dobbiamo renderci conto che quel filo non è ancora stato tagliato completamente.

La memoria è la base su cui si costruisce il futuro. Buona giornata della memoria.

Lorenzo Fiorillo