Pur nel rispetto delle normative di sicurezza anticovid, si è svolta anche in questo Natale 2020, l’iniziativa di solidarietà coordinata da Rosa e Gabriele Fiorillo che, insieme a tante famiglie dei Castelli Romani e persone di buona volontà, da 18 anni sostengono progetti di AFN attraverso i laboratori “Ecco queste mani”.
Un’ edizione molto particolare quella di questo anno che ha richiesto ulteriore impegno e creatività, il cui ricavato è stato interamente devoluto al progetto “Generazione di speranza” a favore di bambini e famiglie siriani.
Come si svolge tradizionalmente la vostra iniziativa?
Abbiamo un copione collaudato: ogni anno, molto semplicemente, lanciamo all’inizio di settembre dei laboratori in cui realizziamo insieme dei manufatti originali. Da lì settimana dopo settimana, la nostra bancarella solidale prende corpo e culmina in una giornata di festa a Genzano, che è diventata anche un appuntamento fisso per i regali di Natale di molti amici.
Come è andata questo anno?
Dopo un momento di smarrimento dovuto all’aumento dei contagi da Covid-19, in cui abbiamo verificato di non poter procedere con i laboratori né il mercatino, abbiamo lanciato il laboratorio delle idee per capire se in questa 18ma edizione potevamo fare qualcosa per i progetti di AFN, dietro i quali sappiamo che ci sono bambini e famiglie che contano su di noi oggi ancora di più. A questo nostro appello sono arrivate tante telefonate che assicuravano una donazione. Ma sentivamo che non era sufficiente perché la caratteristica di questa iniziativa ogni anno non è mai stata la sola raccolta fondi, ma la condivisione e il fiorire di rapporti intorno al tavolo mentre le mani lavorano. Un allargare i cuori l’un l’altro. Che fosse vicino o lontano.

Per dare un senso di continuità alla nostra attività di laboratorio, abbiamo pensato di decorare una pallina di Natale di legno, che generosamente la ditta Pavoni Automazioni di Roma ci ha realizzato, da donare come ringraziamento dei contributi ricevuti. Questo ha dato vita a tanti laboratori di coppia, di famiglia e uno anche in un asilo. La condivisione dal tavolo del laboratorio comune degli scorsi anni si è spostata al gruppo whatsApp, al telefono e nelle occasioni di scambio in presenza che, anche se avvenute all’aperto, a distanza, con la mascherina, sono sempre state momenti speciali.
Quale progetto avete scelto di sostenere?
Il progetto che abbiamo voluto sostenere è il doposcuola di Homs in Siria, chiamato “Generazione di speranza”, un centro educativo che accoglie 160 bambini dai 6 ai 14 anni per supporto scolastico, aiuto psicologico e momenti ricreativi. Ci ha colpito molto un incontro zoom, organizzato da AFN, con Robert Chilaud, referente del progetto in Siria. “Robert ci ha parlato di tanti progetti di rinascita dalla distruzione facendoci arrivare una speranza e una fiducia nel futuro da ricostruire, – diceva qualcuno dei partecipanti. – Ci ha ringraziato invitandoci ad essere parte viva di questa rinascita. La guerra, l’embargo, il Covid che ora imperversa: confidare in Dio è credere nell’impossibile e allora vedi la speranza e la serenità di Robert che vive così tutto questo”. Un’altra persona ancora diceva: “Ognuno di noi ha lo sguardo fisso sui propri problemi, ma quando ti apri all’altro, i tuoi pensieri assumono una qualità molto più preziosa”.
Robert aveva parlato anche di “semi di speranza” e così qualcuno ha pensato di realizzare dei vasetti decorati con dei semi, come segno del prendersi cura per far fiorire la speranza.
Quali frutti avete raccolto e risultati raggiunti?
La generosità, l’impegno, il momento difficile, la fantasia, le palline di Natale, i vasetti con i semini, le svariate creazioni, hanno percorso strade vicine e lontane, coinvolgendo tante più persone. Nuovi sostenitori così si sono aggiunti agli affezionati sostenitori di sempre. Quante storie dietro ogni scambio di doni, da ognuna emergono grandi atti d’amore fatti di ascolto, dono di sé, relazioni, rapporti cresciuti, sostegno reciproco, sguardi d’amore che rassicurano e danno forza permettendo a tutti di “osare”. Tutti abbiamo dato una mano decorando, raccontando, incoraggiando, sostenendo, pregando, donando, facendo da corriere, ognuno ha fatto il suo pezzetto, e così giorno per giorno, il progetto “Generazione di speranza” è entrato nel cuore di tanti. Un’esperienza davvero unica! Abbiamo concluso la nostra “avventura” e possiamo gioire immensamente tutti insieme perché abbiamo contribuito al progetto “Generazione di speranza”, inviando in Siria attraverso AFN una cifra mai raggiunta finora: € 6135,00. La nostra bancarella al tempo del Covid è stata strumento di unità anche a distanza e anche il suo risultato è seme di speranza.