Sposato, con due figli accolti tramite adozione, Massimo Cardaci si definisce: “uno dei quasi 8 miliardi di persone che hanno la fortuna di condividere il nostro pianeta”, ricordando anche di “avere da qualche parte un pezzo di carta che attesta la fatica di aver ottenuto una bella laurea in Fisica”. “Contract Manager” nel settore scientifico dei dati Satellitari, mi spiega che nel suo lavoro si occupa di “persone, della loro vita, delle loro soddisfazioni, problematiche e aspettative”.
Massimo da alcuni anni sostiene a distanza, attraverso AFN onlus, diversi bambini (al momento 11), con il ricavato di varie attività (articoli, pubblicazioni, formazione e condivisioni varie).
Sul suo sito http://www.edc-consulting.org/ si propone di descrivere con un esempio concreto quanto ciascuno possa fare per la solidarietà verso i bambini più vulnerabili. “Ciascuno di noi è solo una piccola goccia… ma anche un oceano è fatto di gocce: ovvero in tanti possiamo fare la differenza nei confronti di tanti bambini in difficoltà”.
Uscito lo scorso mese di novembre per l’editrice www.lulu.com, in seconda edizione, la sua ultima pubblicazione dal titolo “42.195: il problema non sono i 42 Km, ma gli ultimi 195 metri!”

Massimo, quale è il tema centrale del libro?
Si parla della Maratona, la corsa regina, nei suoi vari aspetti pratici, senza tecnicismi. Un libro scritto da una persona normale, per persone normali con un sogno nel cassetto da realizzare superando mille difficoltà concrete: impegni familiari, attenzione ai figli e ai genitori, lavoro, e scarsità cronica di tempo libero.
Il tutto affrontato con quel pizzico di humour di chi non si prende troppo sul serio, sia perché è ben conscio dei propri limiti, sia perché corre per divertirsi. Ma sopratutto è un libro che vuole condividere una grande passione, e vuole raccontare che: “si può fare!”
Come nasce l’iniziativa in cui sei impegnato?
Nel 1996 ho collaborato con altri per creare un gruppo di volontariato nel luogo in cui fisicamente lavoravo. Poi i tempi sono cambiati e progressivamente le persone avevano voglia e avevano denaro da elargire, ma non il tempo per il volontariato. Il problema era oggettivo: la gente ha realmente meno tempo libero. Non che non avesse tempo in assoluto: ne aveva frammenti, ma non sufficientemente lunghi per poterli efficacemente utilizzare in attività comuni. Nel 2008, avendo constatato che il trend era irreversibile, ho provato a vedere se si poteva trovare un nuovo modo di fare volontariato. Cosí è nato il progetto “Campioni del Mondo”
Quale è l’obiettivo del progetto?
Dimostrare concretamente che esiste un modo diverso, più vicino alle necessità e possibilità del XXI secolo, che permette a ciascuno, nel suo piccolo, di rendere quei frammenti di tempo qualcosa di utile per il prossimo, in modo che non vadano sprecati. La metodologia con cui questo obiettivo viene raggiunto è di trasformare le nostre esperienze e conoscenze, condividendole, in un valore economico da re-investire in attività di Sostegno a Distanza (SAD).
L’obiettivo secondario che dimostri la fattibilità dell’approccio è quello di arrivare progressivamente a sostenere in modo continuativo 11 bambini sparsi ai quattro angoli del pianeta: loro sono i “Campioni del Mondo”.
Quali attivitá hai realizzato per questa finalità?
Nel corso del tempo ho pubblicato diversi articoli, sui temi in cui avevo qualcosa da condividere: dalla Sicurezza informatica alla Governance aziendale, fino alla Gestione del Tempo. Ho fatto anche delle sessioni di formazione su alcuni di questi temi. In parallelo sono uscite diverse pubblicazioni, tutte descritte e acquistabili tramite lo stesso sito:
- Un saggio sui sistemi di Governance Aziendali Etici (“La Terza Strada: una storia di Principi, Maestri e Cappellai”)
- Un saggio sul Time Management (“Mi Cambierebbe 25 Minuti?“)
- Una appssionante serie di 14 volumetti in formato EPub sulla storia della Scoperta delle Macchie Solari (“Macchie sul Sole? Che fai, scherzi?“), dal 3000 a.C. fino al XX secolo.
E poi c’è il testo sulla Maratona, di cui abbiamo parlato.
Di recente ho anche aggiunto la possibilità di scaricare gratuitamente (con possibilità di fare una donazione) i percorsi delle gare che ho fatto. Insomma: ciascuno di noi sa tante cose e ha tanto da condividere: basta volerlo fare … In 5’ si puó scrivere tanto e di 5’ogni giorno ce ne sono tanti che buttiamo via. Scegliere di avere del tempo in cui non fare nulla è una cosa buona in questi tempi frenetici. Ma magari qualcuno “mettiamolo nel salvadanaio” per gli altri. Non c’è nulla da organizzare, nessuno spostamento da fare (e parcheggio da trovare). Basta anche un telefonino.
Hai riscontrato delle difficoltà nel tuo impegno?
Le difficoltà ci sono. Il mondo dell’editoria per coloro che non sono famosi non dà alcuna certezza. Ad esempio, oramai scrivere articoli retribuiti non è più una opzione, e le vendite dei libri hanno alti e bassi imprevedibili. Sopratutto per chi non ha esperienza di promozione sui social media. Quindi é necessario contribuire di tasca propria per evitare buchi nei pagamenti. Ma poi subentra la Provvidenza, quindi l’importante è fare appieno la propria parte e dare il massimo.
Quale è il messaggio base della tua proposta?
Nei modelli di supporto al volontariato comuni si chiede fondamentalmente di fare versamenti privandosi di qualche bene superfluo: una pizza in meno al mese, un pacchetto di sigarette in meno alla settimana, e cosí via. Purtroppo ció che é superfluo per qualcuno, nonlo é per altri, e quindi rimane il messaggio di volontariato = privazione di beni. Nel mio modello al contrario propongo di arricchirsi, mettendo nero su bianco quanto sappiamo. Sicuramente impariamo qualcosa nel processo di condivisione/scrittura: strutturare i propri pensieri, chiarezza di esposizione, comprensione di sé e cosí via. E magari anche approfondiamo ulteriormente dei temi per poter “dare di più”. Tutte cose che ci tornano utili immediatamente.
Alcuni link utili:
Il sito del Progetto: www.edc-consulting.org, da cui accedere a tutte le informazioni sulle attività in corso. In particolare:
La mappa di dove sono i sostegni: SAD-Map
Come si è evoluto il progetto nel tempo: A Che PuntoSiamo
Presentazioni Slideshare Cardaci . In particolare: Volunteering 2.0
A cura di Giovanna Pieroni