Aumentano i casi di Covid19 in Guatemala, 17.409 i contagi in tutto il Paese e 746 i morti.
Grazie al progetto “Guatemala – Mixco” si distribuiscono pacchi di alimenti alle famiglie della scuola Fiore e a quelle in difficoltà di diversi quartieri della Città del Guatemala e di Patzùn.
Ci aggiorna la referente del sostegno a distanza Maria Cecilia Bertolin: “Proseguono le lezioni online, ma abbiamo intensificato l’attenzione per la prevenzione e il supporto psicologico ai bambini e ai familiari in questo particolare momento di dolore. Altre famiglie ci chiedono aiuto e preghiere per la situazione molto difficile dovuta alla mancanza di cibo e a casi di violenza e alcol”.
In Guatemala più del 68% della popolazione vive in una condizione di povertà. Secondo i dati UNICEF il 50% dei bambini soffre di denutrizione cronica, 2 milioni e mezzo sono i minori che non frequentano la scuola. Molte le bambine madri e i casi di abuso e violenza di tutti tipi sui minori.
Il progetto di sostegno a distanza di AFN nasce nel 1991 su iniziativa di alcune famiglie e volontari del Movimento dei Focolari impegnati nell’alfabetizzazione dei giovani nelle periferie di Città del Guatemala. Nel 2003 viene costruita e avviata la scuola Fiore a Mixco, cittadina a nord ovest della Capitale. Attualmente la struttura, con un personale composto da 30 persone fra insegnanti, personale amministrativo e di servizio, è frequentata da 244 bambini delle classi materne ed elementari.
Le attività sono mirate a fornire un’educazione integrale: cattedra di inglese, matematica, sportello psicologico, esperienze di cittadinanza attiva. Il contributo Sostegno a Distanza è destinato alle rette scolastiche degli studenti che frequentano la scuola Fiore e al sostegno per la scolarizzazione, alimentazione e cure mediche di diversi minori che vivono in quartieri limitrofi alla cittadina o in altre aree come Patzun e Chimaltenango.

“Il progetto è cominciato dal bisogno impellente di educazione e di lavoro. – Spiega Maria Cecilia Bertolin -. Un gruppo di persone ha cominciato a fare corsi di alfabetizzazione e attraverso la collaborazione con AFNonlus è iniziata una scuola di promozione umana per far sì che le persone imparassero un mestiere. Si sono cominciati corsi di cucina, parrucchiere, sartoria. Inoltre si educano i bambini sin da piccoli ai valori della pace e della condivisione con programmi di cittadinanza attiva, attività ricreative, corsi del progetto Up2me per la formazione integrale di bambini e ragazzi.
AFNonlus aiuta a sostenere le rette scolastiche a 52 bambini che frequentano la scuola e a 41 bambini di diverse comunità agricole di Patzùn, Chimaltenango e della periferia della Capitale.
Dopo 2 mesi di lockdown per il Coronavirus, tanti sono ancora i problemi che il Governo deve risolvere nonostante l’adozione di misure restrittive anti-contagio. Primo fra tutti il lavoro informale che rende difficile il distanziamento tra le persone ma che, per alcuni, è l’unica forma di sostentamento. Grazie al progetto è possibile la distribuzione di pacchi alimentari: “molte famiglie sono rimaste senza lavoro, alcune sono commercianti ambulanti e non possono uscire di casa. Alcune sono ragazze madri senza un sostegno governativo alle spalle. – Conclude Maria Cecilia – Il fatto di poter ricevere un pacco di viveri di prima necessità è per tutti loro un grande dono. Grazie ai sostenitori della vostra generosità!”