Azione Famiglie Nuove

Allargando il cuore…

Angelo e Margherita, due professori in pensione, vivono a Bari. Tre figli,  sei nipoti e 14 bambini di diversi paesi del mondo che sostengono tramite il programma di sostegno a distanza.

“Durante un incontro di famiglie abbiamo conosciuto una coppia che viveva in condizioni economiche meno agiate di noi e tuttavia aveva un sostegno a distanza per aiutare un bambino di un altro Paese del mondo. Raccoglieva la quota del sostegno un po’ alla volta durante l’anno. Questo colpì la nostra coscienza. Sino ad allora avevamo dato retta ad altri amici che dicevano: “Chissà dove vanno a finire i soldi che si danno in beneficenza”…

Abbiamo deciso di aderire al programma di sostegno a distanza di AFN. Sono cominciate ad arrivare le foto e le letterine dei bambini, accompagnate dalle descrizioni delle varie situazioni familiari e abbiamo sentito fortemente la spinta nel corso degli anni ad aumentare il numero dei sostegni. Attualmente ne abbiamo 14: in Egitto, Messico, Congo, Brasile e Perù. Poiché li abbiamo avviati da molti anni, si sono susseguiti vari bambini, alcuni, poi, li abbiamo accompagnati sino al diploma superiore o addirittura sino al matrimonio. Il numero dei sostegni  inoltre, è aumentato alla morte di uno zio sacerdote che viveva con noi e che ne aveva quattro. Ci è sembrato naturale proseguire noi il suo impegno.

L’anno scorso uno dei ragazzi che lo zio sosteneva dopo il diploma, è entrato in seminario… E pensare che suo padre pur essendo un insegnante, non aveva il danaro per comprargli il latte. Un’altra ragazza, poi, sempre del Congo, cieca, è stata aiutata negli studi nella scuola di Petite Flame, con il metodo Braille e avendo una splendida voce, ha fatto parte di un coro che si è esibito anche durante la visita del Papa.
Il contributo del sostegno serve a fornire al bambino un pasto, cure sanitarie, l’occorrente scolastico e la divisa. Molti sono gli episodi commoventi di cui veniamo a conoscenza.

Una volta, fummo colpiti dalla lettera che ci diceva che un bambino da noi sostenuto, quando riceveva alla mensa scolastica il cibo, ne portava una parte a casa per dividerlo con i fratellini. Tenendoci, poi, in contatto col progetto in Costa d’Avorio, ci è capitato anni fa di aiutare un bambino ammalato di leucemia, pagando, come in uso in quel paese, le trasfusioni di sangue di cui aveva bisogno. Grande è stata la nostra emozione quando abbiamo saputo della sua guarigione e abbiamo visto le sue foto con un sorriso sulle labbra!” Allargare il cuore sul mondo anziché circoscriverla ai propri bisogni, ci dicono, è sempre un arricchimento e lo si può fare a qualsiasi età!