Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale dell’Alimentazione, istituita dai paesi membri della FAO – organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, durante la 20° Conferenza Generale dell’Organizzazione nel novembre 1979.
Il tema della Giornata scelto per questo anno è: “Le nostre azioni sono il nostro futuro. Un mondo a Fame Zero entro il 2030 è possibile”.
820 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2017, un male che uccide più dell’aids e della tubercolosi. Di queste, evidenzia la FAO, il 70 per cento vive in aree rurali e lavora in agricoltura, mentre il 45 per cento delle morti infantili è dovuto alla denutrizione. Il paradosso, dunque, è che una persona su nove versa in questa situazione nonostante sulla Terra si produca cibo a sufficienza per tutti. (per approfondire)
Eliminare la fame nel mondo come propone l’Agenda ONU 2030 composta da 17 obiettivi di sviluppo sotenibile da raggiungere nei prossimi 15 anni, significa mettere in atto una serie di cambiamenti a tutti i livelli della società, e delle sue strutture. Si tratta di gestire bene le nostre risorse naturali e di promuovere stili di vita sostenibili. Necessari alla realizzazione di questo obiettivo sono i giovani tra i 12 e i 16 anni che attraverso i loro sforzi e la loro presa di coscienza della precarietà del sistema di alimentazione mondiale, potranno fare la differenza per i cambiamenti futuri.
AFN in collaborazione con la FAO, la ONG New Humanity dei Focolari, Teens Unity ed AMU, collabora in una serie di iniziative di sensibilizzazione per la lotta alla fame e alla malnutrizione. Tra queste, la pubblicazione del libro “Zero Hunger – ragazzi in cammino verso un mondo senza fame” in prossima uscita che vuole mettere in luce esperienze, storie di giovani che in tutto il mondo stanno sperimentando buone pratiche di condivisione tra chi vive in situazioni di benessere economico e chi soffre la povertà.
AFN contribuisce a creare le condizioni per ridurre le grandi disuguaglianze nel mondo e allo sradicamento della fame nel mondo attraverso progetti di cooperazione internazionale e il sostegno a distanza.■
Giovanna Pieroni